HP renderà WebOS open source

Una notizia che rende felice la comunità open source e meno le casse di Hewlett-Packard

L’azienda non è riuscita infatti a vendere il sistema operativo WebOS, presente sugli ultimi dispositivi mobili, né ad acquirenti esterni né interni per un’eventuale riutilizzo. Lo sviluppo del sistema operativo e dei prodotti correlati è stato interrotto durante l’ultima estate senza chiarimenti su un eventuale utilizzo futuro. La decisione delle ultime ore, di rendere WebOS open source, sembra una bocciatura piena, lasciando lo sviluppo del sistema agli utenti e appassionati che potranno migliorarne aspetto e funzionalità. La comunità web riceverà attraverso una licenza libera il software ma non agirà in totale libertà. HP parteciperà attivamente al progetto anche attraverso il rilascio di ENYO, il framework di lavoro specifico per WebOS.

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Volendo essere ottimisti (e lungimiranti) si potrebbe prospettare per WebOS un futuro da Android, con lo sviluppo di diverse versioni del sistema operativo create dagli sviluppatori sparsi per la Rete. La base di partenza è più che buona visto che WebOS rappresenta un software interessante e assolutamente in grado di destare interesse anche verso il grande pubblico. HP non ha avuto la forza per lavorare al progetto e bisogna riconoscerle la volontà di affidarlo a chi può risollevarlo piuttosto che lasciarlo in fondo ad un cassetto inutilizzato.

Uno dei settori dove l’OS di HP potrebbe effettivamente trovare riscontro potrebbe essere quello dei tablet, dove WebOS ha già mosso i primi passi. Un’ulteriore spinta è che un diretto concorrente come Android non ha convinto il pubblico da 10 pollici, lasciando sempre più spazio ad Apple e agli standard di Asus e Acer. Inoltre “esternalizzando” i costi di sviluppo (gratis o quasi visto che la community lavora spesso per passione), il futuro di WebOS potrebbe anche essere su tablet a basso costo e raggiungere così una più larga fetta di consumatori.

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I detrattori di HP già vedono all’orizzonte un nuovo Symbian, un progetto cioè destinato a fallire senza il supporto di un’azienda forte alle spalle. Hewlett-Packard ha assicurato di voler partecipare al progetto ma non si sa’ bene in che modo. Verificherà semplicemente lo stato di avanzamento dei diversi lavori? Interverrà nel caso di fasi di stallo su quelli più interessanti? L’azienda non si è espressa e forse senza attirare eccessive attese e ambizioni. Anche se da oggi HP ha un sistema operativo in meno, la community open source del web ne ha uno in più da rilanciare e proporre al mercato in un prossimo futuro.