Hitachi Data Systems, lo storage per unificare

Tra nuovi annunci e strategie mondiali, il colosso dello storage svolge un ruolo sempre più rilevante all’interno del gruppo giapponese, che ha da tempo iniziato un processo di trasformazione

Un incontro stampa a tutto tondo, quello tenutosi a metà giugno nella nuova sede milanese di Hitachi Data Systems, che da qualche mese ha abbandonato il building funzionale ma un po’ vetusto ai margini della zona Vecchia Fiera per spostarsi nei nuovi complessi di uffici sorti recentemente a Assago, alle porte di Milano, al seguito dell’arrivo della metropolitana. Un rinnovamento non solo logistico, visto che riguarda anche Hitachi Data Systems stessa, oltre al gruppo Hitachi nel suo complesso. La multinazionale giapponese, che impiega oltre 321.000 persone in tutto il mondo, occupando la posizione numero 38 nella classifica Fortune Global 500 con 93,4 miliardi di dollari di fatturato, 5 dei quali investiti annualmente in Ricerca & Sviluppo, ha iniziato da tempo un processo di trasformazione, che sotto la bandiera “One Hitachi”, intende capitalizzare sempre di più sulle sinergie all’interno di un gruppo attivo in numerosi settori avanzati della tecnologia, dove lo storage sta assumendo un ruolo crescente, vista anche la centralità dei dati nello scenario tecnologico di oggi.

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“Quando sono entrato in Hitachi Data Systems, circa otto anni fa, le aziende del gruppo Hitachi erano 993, mentre oggi sono 600”, ha esordito Dario Pardi, vice president EMEA markets di Hitachi Data Systems. Ma la strategia di unificazione di Hitachi non si limita a snellire il numero di aziende, visto che parlando di “one team, one company” si propone di “crescere del 10% nel 2015, puntando sempre più su quello che si definisce ‘Social innovation business’ e che comprende tutti quegli elementi che consentono di introdurre innovazione nell’attività quotidiana”, ha proseguito Pardi. In questo scenario, il ruolo di Hitachi Data Systems è centrale, in quanto innovare oggi significa parlare soprattutto di Big Data, cioè di storage e di altri aspetti contigui quali cloud, virtualizzazione e protezione dei dati, solo per citarne alcuni.

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La nuova Hitachi Data Systems

Della trasformazione di Hitachi Data Systems ha invece parlato più diffusamente Walter Simonelli, che ha assunto ufficialmente la carica di country manager Italia dallo scorso primo aprile, dopo circa dieci anni trascorsi in azienda. “Oggi– ha sottolineato Simonelli -, il percorso di trasformazione che abbiamo costruito insieme a Dario Pardi sta dando frutti molto interessanti, grazie anche all’azione che abbiamo svolto per rivedere il nostro modello di go-to-market”. Ma, in un contesto storage e server che “in Italia si sta stabilizzando, per HDS la crescita della quota di mercato sarà fortemente condizionata dalla capacità di intercettare progetti di integrazione e convergenza applicativa, oltre che di gestione dei contenuti”, ha proseguito Simonelli, anticipando che “nell’anno finanziario 2014 ci attendiamo una crescita del 14%, puntando soprattutto sul cloud, che come noto presenta percentuali di crescita importanti anche in Italia, oltre che a livello mondiale”. Ragionare sul cloud significa per Simonelli “affrontare le dinamiche chiave di questo settore, con una soluzione che è in grado di gestire il cloud in tutte le sue sfaccettature, con la nostra nuova Continuous Cloud Infrastructure”. Presentata circa due mesi fa alla stampa internazionale, la nuova offerta HDS è stata illustrata in dettaglio da Roberto Salucci, specialist solution consultant Italia oltre che membro del Comitato italiano di SNIA, la Storage Networking Industry Association. Un sistema operativo interamente rinnovato, lo Storage Virtualization Operating System (SVOS) e una piattaforma storage, la nuova Virtual Storage Platform G1000, capace di scalare fino a 3 milioni di Iops, e i continui miglioramenti alla piattaforma di management Hitachi Command Suite e alle soluzioni convergenti Unified Compute Platform concorrono a formare l’infrastruttura di “continuous cloud”, il cui scopo è quello di avere un’IT sempre più definito dalle esigenze di business.

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