Il nuovo processore al centro di sistemi studiati per gestire le applicazioni emergenti più impegnative, dalle reti elettriche intelligenti alla Business Analytics in tempo reale
Parola d’ordine ottimizzare il workload, ovvero il carico di lavoro dei sistemi, al fine di incrementarne l’efficienza e ridurre gli sprechi a tutti i livelli, dallo spazio fisico al consumo di energia elettrica, senza parlare della capacità di calcolo.
Con un occhio di riguardo ai costi, consapevoli che gli It manager oggi devono essere sempre più oculati.
E’ questo, in estrema sintesi, il motivo per cui IBM (www.ibm.com/it) continua ad allocare circa il 50% dei propri investimenti in ricerca e sviluppo al System Technology Group (STG), la divisione che ha la responsabilità di tutta l’offerta hardware.
«Un impegno che sta dando i suoi frutti in ogni parte del mondo, inclusa l’Italia, dove, secondo le ultime stime, abbiamo raggiunto una quota di mercato del 46% nel settore server e storage – commenta Paolo Degl’Innocenti, vice president STG di IBM Italia – ora siamo pronti a fare un ulteriore balzo in avanti, grazie ai sistemi basati sul nuovo processore Power7.
Abbiamo infatti aumentato in maniera considerevole le capacità di elaborazione parallela dei sistemi Power7 integrando al meglio le componenti hardware e software – un requisito fondamentale per gestire milioni di transazioni concorrenti».
I nuovi Power Systems di IBM costruiti intorno al Power7, che girano sui sistemi operativi Aix, Linux e IBM i, non solo incrementano la velocità di elaborazione delle transazioni, tipica per esempio dei database, ma migliorano anche il throughput computing che serve per l’esecuzione di carichi di lavoro Internet massivi.
Queste due modalità di elaborazione, associate a una superiore capacità di analizzare i dati, sono l’ideale per i modelli di business emergenti.
Le tre modalità – massive parallel processing, throughput computing e capacità analitica – sono integrate e gestite in modo coerente grazie al software IBM Systems Director, declinato nelle versioni Express, Standard ed Enterprise.
A livello tecnico, il processore Power7 è in grado di eseguire 32 task simultanei – con otto core e quattro thread per core – con un incremento significativo rispetto alle prestazioni della generazione precedente.
La cosa più importante, però, è il fatto che i core e i thread possono lavorare in varie modalità, in funzione del carico di lavoro, per massimizzare le prestazioni complessive.
Una delle novità più interessanti dei nuovi sistemi Power7 è la loro capacità di sfruttare al meglio l’energia: grazie alla tecnologia Unique Intelligent Energy gli utenti possono infatti accendere o spegnere varie parti del sistema, o aumentare e diminuire dinamicamente la velocità di clock del processore sulla base delle condizioni termiche e dell’utilizzo del sistema, sia su un unico server che su un pool di più server.
Un’altra funzionalità innovativa è quella denominata Active Memory Expansion, che si avvale di una tecnologia di compressione della memoria che fa si che, alle applicazioni in esecuzione sul sistema, la quantità di memoria disponibile appaia di dimensioni maggiori.
Entro la fine di marzo IBM renderà disponibili quattro nuovi modelli Power Systems basati su processore Power7 – IBM Power 750, 755, 770 e 780 – indirizzati al midrange, mentre ulteriori soluzioni di fascia high ed entry level sono in road map.