Haier, e il mobile si tinge di “giallo”…

La multinazionale cinese lancia la sua sfida nel settore degli smartphone e dei tablet, facendo leva sulla qualità e la completezza di gamma dei prodotti, frutto di una riconosciuta capacità innovativa, nonché sulla massima flessibilità di customizzazione. Il tutto per figurare tra i protagonisti in un comparto dalla rapida crescita e dalla sempre più spinta convergenza digitale

Lo scenario è quello del moderno, e per l’occasione affollatissimo, BC dell’Armani Hotel di Milano. E’ qui che Haier Italia ha annunciato l’entrata in scena della casa madre cinese nel competitivo settore del Mobile, un ambito stimato in forte crescita da qui ai prossimi tre anni e nel quale si fa sempre più sentire l’esigenza della convergenza digitale, con i prodotti in grado quindi di “dialogare” con le varie apparecchiature che contraddistiguono gli ambienti di lavoro e di vita quotidiani.

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Un contesto in cui la multinazionale, operante da 30 anni a livello internazionale in molti settori di prodotti consumer, ritiene di avere le qualità per poter ben figurare, come ha sottolineato Enrico Ligabue, market director di Haier Italia, a partire dai numeri che indicano per il 2013 un fatturato di 29,5 miliardi di dollari (+15% sul 2012) e un profitto accresciutosi del 20% anno su anno, “segno di una realtà in buona salute – ha detto -, grazie a prodotti e mercati giusti”.

Numeri di bilancio, fra cui anche quelli italiani (fatturato 2013 di 85 milioni di euro, +14% sul 2012, e un obiettivo per il 2014 di 102 milioni, +14%), ma non solo, come ha evidenziato Ligabue: la società può vantare l’ottavo posto al mondo nella classifica delle aziende più innovative (a detta di BCG) e per il quinto anno consecutivo la prima posizione mondiale negli elettrodomestici (per Euromonitor). Il tutto declinato su una consistente presenza internazionale (165 paesi nel globo, con 70mila dipendenti, mentre in Europa è in 30 paesi, con forti mire espansionistiche verso l’Est europeo…) e su una strategia di comunicazione che punta a far apprezzare l’azienda e le sue proposte da un pubblico sempre più vasto.

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Proposte fra cui ora figurano quelle rivolte appunto al Mobile, dove la multinazionale ha deciso di lanciarsi dopo aver consolidato la sua offerta negli altri settori, ha sostenuto Diego Cavallari, product manager CE Electronics di Haier Italia, e nel quale conta di “rafforzare la sua immagine di azienda globale” e “costruire una brand reputation fra i giovani”. E tutto ciò grazie a telefoni interamente “home made” (per i quali detiene l’1,5% di market share in volume e valore in Cina e il 7% in Asia) e che si appresta a veicolare sul continente europeo nel corso dell’anno (in primis in Italia e Francia).

Un’offerta che comprende dunque una gamma completa di smartphone e tablet – 11 prodotti in tutto da qui a giugno, distribuiti nel nostro Paese da Technoit -, non solo dai rilevanti plus tecnologici (sistema operativo Android 4.2, potenti processori – fino a octa-core -, schermi IPS HD o FHD con definizione sino a 373 ppi), ma che si caratterizzano per la “massima flessibilità di customizzazione”, ha evidenziato Cavallari, al fine di venire incontro il più possibile alle esigenze di utenti e partner.

E ciò con l’intento di vendere 150-200mila pezzi quest’anno sul mercato italiano, cifra che la società ritiene adeguata allo scopo di costruire una base solida nel settore per il futuro.