L’economia del cyber-crimine è sempre più in ascesa, perché per ricevere notizie e dettagli su una carta di credito piuttosto che su una PayPal non è difficilissimo dato che l’offerta di questo tipo di servizi illegali è sempre più varia, sofisticata e quasi imprenditoriale.
Qualsiasi azione nel mercato illegale della criminalità informatica è possibile: bisogna entrare nei “giri giusti”, forum o anche solo Facebook o Twitter.
Panda Security, società specializzata in sicurezza, ha eseguito uno studio intitolato “The cyber-crime black-market: Uncovered”, scaricabile come pdf dal sito di Panda, che ci apre gli occhi sulla malavita digitale, a cominciare dai tariffari: i dettagli di una carta di credito possono costare dai 2 ai 90 dollari e per entrare in un account PayPal ce ne vogliono 10, ma per le credenziali bancarie bisogna spendere di più, si va dagli 80 ai 700 dollari.
Se si volesse usare una finta piattaforma di pagamento lo si ottiene per una cifra compresa tra gli 80 e i 1500 dollari.
Vige, come in ogni mercato, la regola “soddisfatti o rimborsati”, infatti i beni comprati e che si sono rivelati infruttiferi sono scambiati con altri funzionanti.
Dato che si sta discutendo di un settore di una certa complessità, anche le persone che lavorano sono rivestite delle più varie professionalità. Programmatori, che creano i software maligni e li usano, distributori, che vendono i dati e le informazioni acquisite, e gli esperti di IT che lavorano affinchè l’infrastruttura tecnologica sia sempre in perfetta sintonia con le aspettative del cliente.
Il numero di malware è in crescente aumento e il rapporto sottolinea che tutti possono essere oggetto di intenzioni non benevole.