Il Codacons ha segnalato all’Antitrust un’offerta su Groupalia per un’operazione di ingrandimento del seno a soli 99 euro. In verità la proposta è formulata in modo ambiguo
In Italia la moda del “ritocchino” è sempre più diffusa. Un coupon come quello visto recentemente sul sito Groupalia, che prometteva una mastoplastica additiva (in sostanza l’ingradimento del seno) a soli 99 euro invece dei canonici 5/6mila, deve aver quindi attirato l’attenzione di molti. Il Codacons, che ha chiesto più controllo sulla diffamazione in Rete, ha subito sottolineato come “il costo di euro 99,00 appare chiaramente inadatto a coprire le prestazioni sanitarie dell’operazione” e ha quindi segnalato la cosa all’Antitruste all’Ordine dei Medici di Caserta, a cui fa riferimento il medico che ha pubblicato l’offerta.
Un problema di comunicazione
In realtà l’offerta in questione è presentata in modo piuttosto ambiguo. I 99 euro non servono a pagare l’intera operazione, come scritto appena sotto il prezzo a caratteri cubitali, ma per ottenere un buono sconto di 2mila euro sui 6mila previsti nel complesso. In sintesi il cliente pagherà 4.099 euro più gli esami pre-operatori che restano a carico del paziente. L’ambiguità del messaggio è ora al vaglio dell’Antitrust che dovrà decidere se ritenerla ingannevole, anche se di offerte proposte in questa forma è pieno il web.
La risposta di Groupalia del 18 settembre
In riferimento agli articoli apparsi sui principali organi di stampa, relativi alla denuncia da parte del Codacons all’Antitrust in merito alla promozione comparsa sul sito Groupalia riguardante un’offerta di mastoplastica additiva, l’azienda fa presente che le informazioni riportate sono assolutamente incomplete e prive di fondamento.
Si legge, infatti, nel comunicato del Codacons, pubblicato in data 17 settembre 2013 sul sito dell’associazione e dal titolo ‘Salute: intervento di mastoplastica additiva venduto su Groupalia a soli 99 euro’: ”il costo di euro 99,00 appare chiaramente inadatto a coprire le prestazioni sanitarie dell’operazione – spiega l’associazione – ci siamo rivolti all’Ordine Provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Caserta, cui risulta iscritto il medico responsabile dell’offerta, affinché sia accertata la sussistenza di comportamenti illegittimi a carico dello specialista, nonché all’Antitrust”.
Come riportato chiaramente nella campagna pubblicata sul sito Groupalia, la proposta non riguardava affatto il costo di un intervento di mastoplastica a 99 euro, bensì la possibilità per il cliente di acquistare – al costo di 99 euro – un “buono sconto del valore di 2.000€, per un intervento di mastoplastica additiva con protesi anatomiche garantite a vita del valore di 6.000€, dal Dott. R.R.” e acquistabile nel periodo 4-7 Giugno 2013.
Scorrendo semplicemente le condizioni della campagna l’utente aveva l’opportunità di acquisire tutte le informazioni di dettaglio rispetto a questa offerta, nell’annuncio venivano altresì specificate in maniera esplicita le modalità di pagamento, diviso in due tranche: “2.990 euro di costi di visita, interventi e clinica con day surgery, anestesista, assistenza infermieristica e controlli post operatori da corrispondere direttamente al medico professionista” e “1.010 euro di costo delle protesi che dovranno essere corrisposti dopo 30/60 giorni dall’intervento con rilascio di garanzia”. Inoltre, si precisa che “gli esami pre-operatori, prescritti dal chirurgo dopo la visita sono da considerarsi a carico del paziente”.
Il costo della mastoplastica additiva sarebbe quindi stato non inferiore a 4.000 euro a cui l’utente avrebbe dovuto aggiungere i 99 euro del costo del coupon.
Nella stessa campagna veniva citato con totale trasparenza il nome del medico che offriva il servizio e veniva indicato l’ indirizzo delle pagine web in cui è possibile scorrere il cv del medico e le sue credenziali – iscrizione all’albo dei medici e dei chirurghi della provincia di Caserta con il relativo numero di matricola – oltre ai numeri di telefono a cui poterlo contattare.
“Siamo sorpresi e amareggiati dall’iniziativa del Codacons. Groupalia non ha mai ricevuto nessuna richiesta di chiarimento, contestazione o approfondimento a riguardo e vorremmo sapere a quali e quante segnalazioni Codacons faccia riferimento”, afferma Mauro Catalano, Sales Director Italy & Spain di Groupalia. “L’azienda è a oggi l’unico portale di social shopping che si attiene agli impegni approvati dall’Antitrust sulla ‘tutela di utilizzatori e partner’, impegni che sono stati definiti grazie ad un processo che si è concluso con il pieno accoglimento degli stessi da parte dell’Antitrust”.
Groupalia, infatti, ha realizzato la Carta dei Servizi – uno strumento di trasparenza che esprime i diritti fondamentali del cliente – e ha implementato una serie di accorgimenti relativi alla selezione e alle attività con i partner.
Tra i punti principali: un aumento degli standard di servizio alla clientela; una serie di attività di controllo ex ante sulle informazioni fornite dai partner e relative ai prodotti/servizi offerti e il collaudato sistema di controlli ex post; la trasparenza nei prezzi grazie all’acquisizione del listino dei propri partner; la garanzia di avere il rimborso cash e non in buoni regalo se non richiesto esplicitamente.
L’azienda sta valutando la possibilità di intraprendere un’azione legale contro il Codacons per il risarcimento del danno all’immagine.