Grazie a Eesha Khare lo smartphone si ricarica in 20 secondi

La 18enne vincitrice dell’Intel International Science and Engineering Fair ha creato un sistema in grado di ricaricare la batteria di uno smartphone in soli 20 secondi. Google le ha già messo gli occhi addosso

La 18enne Eesha Khrane, di Saratoga in California, ha creato una tecnologia che farà gola ai grandi produttori di device mobili. La giovane ha vinto l’Intel International Science and Engineering Fair grazie a un supercondensatore in grado di ricaricare la batteria di uno smartphone in 20 secondi. “Il mio progetto fondamentalmente è un immagazzinatore di energia che permette di accumularne molta in un oggetto dal volume ridotto.” – ha spiegato la stessa Eesha – “È anche flessibile, così da poter essere impiegato su display roll up, su vestiti e tessuti. Ci sono molte differenti applicazioni e vantaggi possibili rispetto alle consuete batterie”.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

100 volte più duraturo delle batterie attuali

Oltre a essere più rapido, il prototipo realizzato da Eesha permette di gestire 10mila cicli di ricarica, 10 volte di più delle attuali batterie oggi in commercio. La giovanissima inventrice, che ha ricevuto in premio anche 50mila dollari, pensa di andare a studiare ad Harvad nel prossimo futuro, sempre che Google non le faccia un’offerta migliore. Il sistema realizzato da Eesha sarà sicuramente ambito dai maggiori produttori di smartphone e pare che Big G, che ha presentato all’I/O le sue ultime novità, sia in pole position per ottenerlo.

Gli altri vincitori

Insieme ad Eesha Intel ha premiato il 19enne romeno Ionut Budisteanu con il E. Moore Award per il suo prototipo di AI low cost in grado di comandare un automobile senza pilota. Il 17enne Henry Lin si è invece aggiudicato l’intel International Science and Engineering Fair grazie al suo modello che spiega come misurare in modo più accurato la materia oscura nell’Universo. 

Leggi anche:  Dedagroup, la sostenibilità oltre la compliance