In Sud Africa il colosso del web testa le connessioni nello “spazio bianco” non utilizzato dalle reti televisive
Il tentativo ha un obiettivo molto alto: portare internet in zone difficoltose del pianeta abbattendo costi e gestione di infrastrutture. In quest’ottica Google sta mostrando al mondo interno come sfruttare le potenzialità delle frequenze televisive non utilizzate per portare nelle case la banda larga, senza interferire con il resto dei segnali in funzione. Google ha annunciato di voler usare lo spettro inutilizzato per portare l’accesso a internet a dieci scuole nell’area di Cape Town.
Il progetto
“Lo spazio bianco – ha dichiarato Fortune Mgwili-Sibanda, manager delle politiche pubbliche di Google Sud Africa – è formato da segnali a bassa frequenza che possono viaggiare per lunghe distanze. La tecnologia è adatta a fornire la connettività a basso costo alle comunità rurali con infrastrutture di telecomunicazione povere o quasi inesistenti, per ampliare la copertura della banda wireless in aree densamente popolate”. Non a caso negli Stati Uniti la Federal Communications Commission sta lavorando per liberare lo spazio wireless non utilizzato dalle emittenti, che permetterebbe di soddisfare maggiormente le richieste di connessione dati da parte delle persone.
Progetto avviato a gennaio
Google aveva rivelato all’inizio del 2013 di aver avviato la sperimentazione di un nuovo metodo per utilizzare lo spettro televisivo non utilizzato e senza licenza per condividere la banda larga con molti più utenti. Google ha stilato un database con il quale mantenere traccia delle frequenze televisive in uso e quelle senza licenza che si potranno sfruttare per allargare lo spettro di accesso a internet.