Il 40% delle PMI ha subito una violazione di sicurezza a causa di una navigazione non protetta

Quasi un terzo non dispone di una politica che disciplini l’utilizzo dei siti di social network

GFI Software ha annunciato i risultati di una nuova indagine, da cui si rileva che le piccole e medie imprese (PMI) hanno soluzioni IT e politiche di utilizzo internet per i dipendenti inadeguate per difendere le loro attività da siti web pericolosi e minacce on-line. Il sondaggio condotto intervistando 200 decision maker nel campo IT, presso organizzazioni statunitensi con un numero di dipendenti compreso tra 5 e 249, è stato condotto da Opinion Matters, una società esperta del settore, tra il 29 settembre e il 4 ottobre 2011.

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L’indagine è stata commissionata per capire le pratiche di monitoraggio e filtraggio web delle PMI. I risultati dell’indagine dimostrano che due PMI su cinque sanno con certezza di aver subito una qualche violazione della sicurezza a causa di dipendenti che hanno navigato in siti web che ospitavano malware oppure a causa di oggetti scaricati che si sono rivelati infetti o corrotti con codici pericolosi.

Stranamente, i risultati hanno anche dimostrato che, persino alla luce di tali infezioni, la maggioranza degli utenti che utilizzano software di monitoraggio del web non cita la difesa della rete come il fattore motivante della distribuzione di una tale soluzione. Il 24% di tutti gli intervistati la utilizza soprattutto per garantire la produttività dei dipendenti, il 13,5% per conservare larghezza di banda della rete e l’11,5% per impedire ai dipendenti di visitare siti inopportuni. L’11,5% di tutti gli intervistati non utilizza affatto software di monitoraggio o filtraggio del web.

Tra i risultati principali dell’indagine figurano i seguenti:

• il 40% delle PMI ha subito una violazione di sicurezza riconducibile alla navigazione dei dipendenti in un sito che ospitava malware;

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• il 55% delle PMI che utilizza una soluzione di monitoraggio del web indica che la difesa dai siti web infettati non costituisce la loro priorità principale;

• il 70% di quelle che non utilizzano software di monitoraggio o filtraggio web dichiara che l’uso del web non rappresenta un problema nella loro organizzazione;

• il 27,5% (circa una su tre) delle PMI non ha in vigore una politica che disciplini l’uso di siti di social network come Facebook e Twitter da parte dei dipendenti;

• il 16% delle PMI ha una politica di utilizzo dei social network, ma non dispone di un modo per controllare che i dipendenti la osservino;

• il 42,5% degli intervistati non dispone di una soluzione che misuri la sicurezza di un dato sito web sulla base di una classificazione della sua reputazione, ma il 27% afferma che si tratta di una funzionalità che potrebbe interessarli.

“I risultati dell’indagine indicano una mancanza di consapevolezza relativamente alle funzionalità complete di un software di monitoraggio del web e come tali soluzioni stiano diventando elementi critici di pratiche efficaci di sicurezza della rete per le PMI,” ha commentato Phil Bousfield, direttore generale della Infrastructure Business Unit di GFI Software. “Proteggere la rete da siti web e download pericolosi dovrebbe avere la massima priorità per i responsabili IT, oltre alla produttività dei dipendenti e alla gestione della larghezza di banda. Le soluzioni di monitoraggio del web che forniscono, agli amministratori informatici, un ulteriore livello di difesa della rete dalle minacce on-line e, ai dipendenti, gli strumenti necessari per prendere decisioni migliori e più sicure mentre sono on-line, aiutano le PMI a bilanciare i vantaggi dell’accesso a internet con i rischi creati da quest’ultimo”.

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I risultati completi dell’indagine sono disponibili presso GFI su richiesta.

GFI ha inoltre annunciato che GFI WebMonitor, una solida soluzione di monitoraggio, filtraggio e sicurezza del web, prevede ora numerose nuove funzioni di sicurezza e antimalware che consentono alle PMI di fornire un accesso a internet senza vincoli e senza sacrificare la protezione della rete.