Nel terzo trimestre dell’anno la cinese Lenovo ha superato Hp per volumi di personal computer venduti. Lo rileva l’ultimo report di Gartner, mentre IDC colloca ad HP ancora in testa alla classifica, ma solo per mezzo punto percentuale.
Nell’un caso o nell’altro, tutto sta a indicare le regole del gioco e la leadership nel segmento più tradizionale dell’informatica sono ormai infrante. Nell’ultimo trimestre, in base ai dati Gartner, Lenovo ha venduto 13,77 milioni di PC, equivalente a un aumento del 10% rispetto all’analogo trimestre 2011. Risultato che si concretizza in un market share del 15,7%.
Per HP riconquistare la supremazia sarà un compito assai arduo. Nel corso della crisi economica, che ha depresso in particolare i mercati europei e che ora attenua la crescita globale e le performance degli stessi paesi emergenti, il produttore asiatico ha sofferto meno del rivale americano ed è riuscito ad agganciarlo e superarlo.
Il 2012 ha posto delle difficoltà nell’espansione del mercato PC. In quest’ultimo trimestre le vendite si sono contratte dell’8 %, il risultato peggiore dal 2001 a oggi. L’andamento lento delle vendite, affermano gli analisti, è da imputare a una riduzione generalizzata delle spese, sia lato consumer sia lato business, ma è innegabile che vi siano altri fattori che influenzano negativamente le performance. Da una parte la conflittualità di tablet e smartphone, i dispositivi personali che vengono privilegiati dai consumatori, dall’altra l’impasse che genera l’attesa del nuovo sistema operativo Microsoft in quanto gli acquisti di Pc vengono rimandati in prospettiva dell’introduzione di Windows 8.
Una tendenza inequivocabile è il rafforzamento della produzione asiatica e l’indebolimento di quella americana. Lenovo, Acer e altri vendor asiatici superano le quote di HP e Dell. Sebbene l’azienda texana conservi la terza posizione, appare sempre più complicato per l’industria a stelle e strisce riuscire a contrastare il dinamismo dei competitor cinesi, taiwanesi e coreani.
La chiusura di fine anno non è comunque foriera di buone prospettive per l’industria del PC, quanto meno nel breve periodo. A Wall Street l’azienda simbolo del settore, Intel, ha perso consenso e ha ritracciato sui minimi dell’anno riportando i valori dell’azione a 21 dollari e azzerando le performance precedenti. Si inizia a dubitare sulle capacità di crescita del gigante nel settore delle nuove emergenti tecnologie e la leadership nel settore PC viene ormai vista come limitativa.