Unify, il nuovo brand di Siemens Enterprise Communications per la comunicazione unificata, presenta Project Ansible, la piattaforma web per il dialogo con la digital enterprise
Una piattaforma web based per la unified communication and collaboration all’altezza dei tempi. Questo è l’obiettivo che la società Unify, nuovo nome assegnato lo scorso ottobre a Siemens Enterprise Communications – a sua volta joint venture tra The Gores Group (51%) e Siemens Ag (49%) – sta perseguendo con Project Ansible.
Il nome ufficiale di questa piattaforma che consentirà alle imprese di tutte le dimensioni di integrare in modo personalizzato flussi di comunicazione audio, video, conference call e accesso ai dati delle applicazioni aziendali, verrà annunciato il 17 marzo a Orlando, in occasione della fiera Enterprise Connect. Una demo può essere visualizzata a questo indirizzo: http://www.unify.com/projectansible/it/
DMO ha incontrato Riccardo Ardemagni, managing director di Unify in Italia, che ha illustrato le motivazione di un progetto al quale ha collaborato anche Frog Design, leggendario marchio della “user experience”. «Alla base di Project Ansible c’è la volontà di Unify di essere sempre al passo delle esigenze di comunicazione dei clienti. Da una survey commissionata a Greenlight Research su duemila aziende nordamericane ed europee, emergono alcuni punti fondamentali che tradiscono un radicale cambiamento nel modo di percepire la comunicazione e il “fare squadra” in ufficio. «Una prima constatazione – spiega Ardemagni – riguarda il legame tra relazioni di business e produttività: per due terzi degli intervistati, il “faccia a faccia” non è più determinante perché un incontro diventi fruttuoso. Le relazioni virtuali tendono ormai, magari con qualche diversità di natura culturale, a essere considerate altrettanto – se non più – produttive. Per l’80% degli intervistati, le forme di comunicazione rese possibili dalle tecnologie sono più coinvolgenti».
Ci sono però dei vincoli da rispettare. Il primo riguarda la possibilità di accedere a una molteplicità di dispositivi oltre al pc, senza rinunciare alla continuità dell’informazione e dei flussi dati. Nell’87% dei casi, la relazione, verso l’interno come verso l’esterno dell’azienda, deve essere il più possibile informale e non gerarchica, come dire “autogestita” e diretta. Infine, è importante poter governare la grande abbondanza di informazioni che arrivano, filtrando quelle più significative, scegliendo sempre il canale e il dispositivo di comunicazione più efficace. «Forti di queste consapevolezze, noi di Unify abbiamo individuato cinque tendenze che devono ispirare oggi una piattaforma tecnologica di comunicazione unificata e abbiamo cercato di metterle in pratica attraverso Project Ansible».
Il contestuale fabbisogno di flessibilità e sicurezza, secondo Ardemagni, rende sempre più attraente il modello del virtual private cloud inteso come area di comunicazione “protetta” su cui far convergere in libertà e in modo sicuro il dialogo con clienti e fornitori e l’accesso a dati che possono essere sensibili e riservati. Una piattaforma di collaborazione deve essere aperta alla mobilità, all’uso dei dispositivi preferiti («oggi si deve parlare di Choose Your Own Device più che di BYOD» ha affermato il responsabile italiano di Unify) e deve consentire elevati livelli di profilatura e personalizzazione. Due trend tecnologici parlano infine della convergenza del lavoro sul web: software e dispositivi devono supportare il nuovo standard WebRTC (real time communication) e tutte le fasi del ciclo di vendita, con le relative interazioni, si stanno spostando in un perimetro digitale (processo “webbizzato” secondo uno studio IDC per oltre il 50%).
Project Ansible sarà una piattaforma as a service in grado di dare una risposta efficace a queste domande. All’interno della sua interfaccia dinamica e personalizzabile si possono fondere telefonate, videoconferenze, conference call e condivisione di dati e applicazioni. Ogni conversazione, ogni documento scambiato viene tracciato e può essere recuperato in seguito. La futura piattaforma Unify sarà disponibile as a service attraverso le infrastrutture Unify o tramite accordi con gli operatori, anche se è prevista una modalità di installazione full private cloud e l’integrazione delle soluzioni esistenti. Inoltre, l’apertura delle Api agli sviluppatori consentirà ampi margini di personalizzazione e la creazione di vere e proprie applicazioni ad hoc. «Secondo gli analisti ai quali abbiamo presentato il progetto, Ansible ci dà un vantaggio di almeno 12 mesi sulla concorrenza» conclude Riccardo Ardemagni.