Da Fujitsu la prima tecnologia di autenticazione biometrica sulle vene del palmo della mano

La nuova tecnica permette di identificare in meno di due secondi un individuo su un milione

Fujitsu Laboratories ha annunciato di avere messo a punto la prima tecnologia mondiale di identificazione biometrica che sfrutta i dati rilevati dalle vene del palmo e dalle impronte digitali di tre dita della mano. L’impiego congiunto di queste due tipologie di informazioni consente la rapidissima identificazione di un individuo all’interno di un gruppo di un milione di persone in tempi inferiori ai due secondi.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Questa tecnica permette lo sviluppo di sistemi di autenticazione biometrica privi di carta di identità e adattabili alle particolari esigenze di gruppi di differenti dimensioni, dal controllo degli accessi su piccola scala fino ai sistemi per piattaforme sociali su vasta scala. Il deployment può essere inoltre semplificato aggiungendo l’autenticazione del palmo della mano ai sistemi di identificazione delle impronte digitali già largamente utilizzati.

Lo scenario di riferimento

La tecnologia dell’autenticazione biometrica si sta rapidamente diffondendo come mezzo per prevenire falle alla sicurezza dei dati aziendali e frodi di identità ai danni degli istituti finanziari. Questa prevenzione presuppone anche l’impiego delle tecniche di autenticazione delle vene del palmo della mano messe a punto da Fujitsu Laboratories e ora ampiamente utilizzate a livello globale per il loro elevato livello di precisione identificativa in tutta una serie di applicazioni, dalla conferma dell’identità degli utilizzatori di bancomat fino alla gestione degli accessi ai PC aziendali e al controllo degli ingressi a locali protetti. L’autenticazione tramite impronte digitali si sta inoltre velocemente affermando come metodo semplice e affidabile per l’autenticazione personale su PC e telefoni cellulari.

Poter utilizzare delle parti del corpo per questo tipo di rilevamenti risulta di grande comodità in quanto elimina la necessità di portare con sé documenti di riconoscimento, un aspetto che dovrebbe accelerare i ritmi di diffusione di questa tecnica biometrica. L’elemento chiave per un’estesa accettazione di questi metodi è costituito dalla capacità di queste tecnologie di riconoscere con maggiore rapidità e precisione l’identità di un individuo su un milione o centinaia di milioni di persone all’interno di applicazioni utilizzate da grandi multinazionali ed enti governativi.

Leggi anche:  SB Italia ottiene il Silver Sustainability Rating 2024 da EcoVadis

Problematiche di natura tecnica

Le attuali metodologie di autenticazione che sfruttano un unico tipo di dato biometrico sono sufficienti per rilevare l’effettiva corrispondenza con l’informazione relativa a un determinato individuo registrata su una smartcard (one-to-one matching), come accade ad esempio con i sistemi di autenticazione usati dagli istituti finanziari. Ciò nonostante, nel momento in cui si deve identificare una determinata persona all’interno di un gruppo di individui (one-to many matching), la precisione può diventare un problema qualora il gruppo di riferimento sia composto da milioni di individui. In questo caso l’affidamento a un unico tipo di dato biometrico rende impossibile distinguere chiaramente tra più corrispondenze potenziali. Per questa ragione quando si parla di one-to-many matching il livello di precisione necessario a autenticare una persona su un milione è un milione di volte rispetto a quello richiesto per il one-to-one matching, anche alla luce del fatto che il processo di autenticazione prevede la disamina di tutti i record archiviati all’interno di un sistema.

Una possibile soluzione al problema è quella di costruire un sistema di autenticazione robusto basato su più metodi di identificazione biometrica. Un approccio che viene reso meno pratico a causa della necessità di rilevare separatamente i diversi dati biometrici. Ad esempio, se l’autenticazione delle vene del palmo della mano venisse combinata con quella dell’iride, sarebbe necessario eseguire la scansione separata di mano e occhio a scapito della semplicità; da qui la necessità di mettere a punto una tecnologia in grado di coniugare facilmente l’uso di più dati biometrici.

Inoltre, per riuscire a garantire l’autenticazione di una persona su un milione, il processo presuppone l’elaborazione di ben un milione di record dati e questo, con le tecnologie convenzionali, può richiedere anche più di venti minuti. Da qui dunque la necessità di tecniche capaci di ridurre sensibilmente i tempi di elaborazione.

Leggi anche:  Le alternative a Telepass dopo i rincari annunciati: un confronto completo

Una tecnologia d’avanguardia

Fujitsu Laboratories ha messo a punto un sistema in grado di identificare una persona su un milione, garantendo un matching “one-to-one million”. Questa tecnica coniuga l’autenticazione delle impronte digitali, già molto diffusa e capace di tempi di esecuzione alquanto rapidi, con l’identificazione delle vene del palmo della mano, metodo dalla superiore precisione che risulta particolarmente difficile da falsificare e per questo altamente sicuro contro le frodi. L’innovativo sistema basato su questa tecnologia sfrutta i dati delle vene del palmo e delle impronte digitali di tre dita. Acquisendo queste due informazioni nel corso di una sola scansione è possibile identificare una persona su un milione nell’arco di due secondi sfruttando processi di calcolo parallelo su più server.

Di seguito le principali caratteristiche della nuova tecnologia:

1. Acquisizione precisa e simultanea dei dati delle vene del palmo e delle impronte digitali. Sebbene questo rilevamento presupponga metodi diversi, Fujitsu Laboratories ha messo a punto una tecnologia capace di rilevare con grande precisione entrambe le tipologie di informazioni tramite un’unica scansione della mano di un individuo. Le competenze maturate nello sviluppo di acquisizione ad alta velocità delle immagini delle vene del palmo vengono messe a frutto anche per il rilevamento delle impronte consentendo un’autenticazione agevole e accurata in un unico passaggio.

2. Riduzione istantanea delle potenziali corrispondenze. La tecnologia messa a punto da Fujitsu Laboratories riduce fortemente il numero di possibili corrispondenze velocizzando il processo di autenticazione anche a fronte di un gruppo di un milione di record da analizzare. Esaminando i dati provenienti da quattro diversi gruppi di caratteristiche biometriche – il rilevamento delle vene del palmo e delle impronte digitali di tre dita – questa tecnologia favorisce l’immediata riduzione delle possibili corrispondenze determinando con esattezza l’identità da autenticare.

Leggi anche:  Nadara, il vento del cambiamento

3. Identificazione accurata grazie all’associazione dei dati relativi alle vene del palmo con quelli delle impronte digitali. Questo metodo congiunto garantisce la massima accuratezza grazie alla possibilità di autenticare l’identità di un individuo elaborando un insieme ristretto di possibili corrispondenze e associando i due tipi di risultanze, quello delle vene e quello delle impronte.

4. Ideale per sfruttare la potenza del calcolo parallelo. L’innovativa tecnologia Fujitsu Laboratories utilizza l’elaborazione parallela per giungere all’autenticazione. Il fatto di poter aumentare o diminuire il numero di server usati per l’operazione, a seconda del numero di individui da verificare, rende questa tecnologia particolarmente adatta ad ambienti basati su cloud.

Risultati

Questa tecnologia permette di autenticare l’identità di un determinato individuo su un gruppo di un milione di persone. Ad esempio, il fatto di poter accertare l’identità di qualcuno senza bisogno di mostrare documenti di riconoscimento fa sì che questa tecnica rivoluzionaria possa trovare implementazione in una ampia varietà di contesti e situazioni che richiedono contemporaneamente sicurezza e semplicità di utilizzo. Il riconoscimento del singolo all’interno di ampi gruppi di persone può essere eseguito rapidamente aggiungendo semplicemente altri server. Questo significa che Paesi che dispongono di sistemi di anagrafe poco sviluppati possono sfruttare questa tecnologia per fornire un’identità a ciascun individuo creando un sistema di riferimento basato su informazioni sociali.

Infine, questa tecnica è anche in grado di usare, senza alterazioni, le immagini delle impronte digitali già acquisite dai sensori presenti nelle applicazioni per il controllo delle frontiere e l’identificazione residenziale. Integrando questi sistemi con quello di identificazione tramite le vene del palmo della mano è possibile implementare questa nuova tecnologia con facilità.