Le tensioni sull’ampiezza del programma di spionaggio della NSA si riflettono alla DefCon dove, per la prima volta, viene chiesto ai federali di sedersi fuori
La DefCon è stata fondata nel 1992. Sin da quella data è stata un ritrovo fondamentale per anarchici della rete, geek e dipendenti di agenzie federali, evidentemente interessati ad aggiornarsi nel campo dello sviluppo tecnologico. Sotto il credo del “vivi e lascia vivere”, l’unica preoccupazione lungo le 21 edizioni è stata capire come poter evolversi nel campo delle tecniche informatiche. Fino ad oggi. L’edizione 2013 si svolgerà dal 1 agosto, è avrà una sorta di black list.
A cosa serve la DefCon
“Per oltre due decenni la DefCon è stata un nesso di apertura hacker, un luogo dove i professionisti esperti e accademici potevano incontrare gli appassionati, anche federali, per condividere idee in un territorio neutrale” – ha detto Jeff Moss, uno degli organizzatori, ad Ars Technica. Qualcosa è ovviamente cambiato con i leak di PRISM e delle particolari procedure di spionaggio ad opera della NSA.
I motivi del diniego
Ecco la spiegazione di Moss: “Se si tratta di condividere e socializzare con i federali ora sorge qualche problema. Le recenti rivelazioni hanno causato molto disagio nella comunità. Pertanto, penso che sarebbe meglio per tutti i soggetti coinvolti, se i federali si chiamassero fuori, per il momento, e non frequentassero la DefCon quest’anno. Questo darà il tempo a tutti di riflettere su come siamo arrivati fin qui, e ciò che potrà avvenire in futuro“.