Le tecnologie cambiano e migliorano anche il mondo del fashion, non più legato solo alla qualità e al design ma anche e soprattutto all’acquisto dei clienti, ricercando tecniche e strategie sempre più efficaci.
Come il nuovo utilizzo della Rfid, Radio Frequency Identification o Identificazione a radio frequenza, che è diventata una tecnologia di riferimento nel mondo del fashion, portando benefici reali e misurabili in tutte le aziende.
Praticamente i chip inseriti nell’etichetta associata ad ogni singolo articolo contengono una certa quantità di informazioni che possono essere modificate ed integrate nel tempo e che raccontano la storia del prodotto attraverso la filiera.
La dimostrazione dell’efficacia di questa tecnologia associata al campo del tessile è stata oggetto di discussione a Milano nella Settimana della Moda, dove si sono spiegate le potenzialità dell’Rfid nelle supply chain. In uno studio di settore realizzato da Cedites e intitolato “La diffusione delle tecnologie a radiofrequenza nella filiera italiana del fashion”, si sottolinea il passaggio da una fase sperimentale ad una più operativa nella diffusione dell’Rfid, perché le filiere ricavano una enorme quantità di informazioni che vengono misurate ed integrate nei sistemi informativi che supportano la supplì chain. Aziende come Dolce&Gabbana, Diesel, Armani, Geox, Trussardi, Coin e altre hanno comunicato l’adesione a questo supporto tecnologico.
Quindi a partire dal 2011, la tecnologia Rfid sarà in netta crescita in Italia per necessità di tutela del branding, del Made in Italy e per l’ottimizzazione dei flussi in filiere sofisticate e complesse.