Esprinet: approvato il resoconto intermedio di gestione al 31 dicembre 2012

Il Consiglio di Amministrazione di Esprinet S.p.A. ha esaminato ed approvato il resoconto intermedio di gestione al 31 dicembre 2012, non sottoposto a revisione contabile, contenente dati contabili determinati in conformità con i principi internazionali IFRS

Principali risultati del periodo

· i ricavi netti consolidati nell’intero esercizio 2012 risultano pari a € 1.931,9 milioni e presentano una riduzione del -8% (€ -164,6 milioni) rispetto a € 2.096,5 milioni registrati nel 2011. Nel quarto trimestre la riduzione dei ricavi è stata pari al -11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente;

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· il margine commerciale lordo consolidato per il 2012, pari a € 131,7 milioni, si riduce del -4% (€ -6,1 milioni) rispetto al 2011 essenzialmente a causa dei minori ricavi nonostante il sensibile aumento del margine percentuale (da 6,57% a 6,81%). Nel quarto trimestre il margine commerciale lordo risulta in diminuzione del -4% pur a fronte di analoga dinamica nei margini di intermediazione unitari (6,68% contro 6,21%);

· il risultato operativo consolidato (EBIT) corrente è pari a € 36,7 milioni, con un’incidenza sui ricavi pari all’1,90% (2,07% nel 2011), e presenta una flessione del -15% rispetto all’esercizio precedente essenzialmente per effetto del minor margine commerciale laddove l’incremento dei costi operativi (+1%, da € 94,3 a 94,9 milioni), al netto del differenziale positivo tra oneri ricorrenti dell’esercizio e di quello precedente, sarebbe al contrario una flessione nell’ordine del -0,5%. Nel quarto trimestre si è registrato un EBIT consolidato corrente pari a € 12,6 milioni, in flessione di € 3,4 milioni rispetto allo stesso trimestre dell’esercizio precedente (-22%), con un’incidenza sui ricavi dell’2,25% inferiore rispetto al quarto trimestre 2011 (2,54%). Al netto delle parziali svalutazioni di avviamenti registrati nel 2011 per € 19,8 milioni, l’EBIT dell’intero esercizio 2012 mostra una crescita pari al 55% (pari a € +13,1 milioni);

· l’utile ante imposte consolidato dell’intero esercizio 2012 è pari a € 33,4 milioni, in aumento del +83% rispetto al 2011, grazie anche alla sensibile riduzione degli oneri finanziari netti (-38%, pari a € 2,0 milioni);

· l’utile netto consolidato per effetto di quanto descritto aumenta di € 15,4 milioni (+193%), passando da € 8,0 milioni a € 23,4 milioni;

· l’utile netto (base) per azione ordinaria nel 2012 è pari a € 0,46 in aumento del +188% rispetto all’utile rilevato nel 2011.

· il capitale circolante commerciale netto al 31 dicembre 2012 è pari a € 102,5 milioni, equivalenti al 5% dei ricavi, a fronte di € 110,5 milioni al 31 dicembre 2011 (5%);

· la posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre 2012 presenta un surplus di liquidità pari a € 61,1 milioni superiore rispetto a € 42,7 milioni; su base sequenziale il miglioramento è ancor più rilevante in quanto al 30 settembre 2012 la posizione finanziaria mostrava un saldo negativo per € 48,7 milioni. La situazione finanziaria puntuale di fine anno si riconnette ad un livello di capitale circolante il cui andamento medio non trova tuttavia piena e significativa rappresentazione nei dati di fine periodo, risultando questi ultimi impattati oltre che dal fattore stagionale anche da elementi estranei al mero trend del circolante.

Tra questi si segnala per importanza il minore ricorso ai programmi di factoring “pro soluto” ed il relativo effetto sul livello dei crediti commerciali di fine anno, trattandosi di programmi che realizzano il completo trasferimento dei rischi e dei benefici dei crediti in capo ai cessionari consentendone quindi l’eliminazione dall’attivo patrimoniale.

L’effetto sul livello dell’indebitamento netto dei programmi di fattorizzazione “pro-soluto” di crediti commerciali a fine esercizio 2012 è stimabile in ca. € 90 milioni (ca. € 179 milioni al 31 dicembre 2011);

· il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2012 ammonta a € 239,9 milioni, in aumento di € 20,2 milioni rispetto a € 219,7 milioni al 31 dicembre 2011.

Principali risultati per area geografica

B.1) Sottogruppo Italia

I principali risultati economici, finanziari e patrimoniali del Sottogruppo Italia (Esprinet, Comprel, Monclick e V-Valley) al 31 dicembre 2012:

· i ricavi netti verso terzi ammontano nel 2012 a € 1.467,5 milioni, in diminuzione del -7% rispetto a € 1.576,1 milioni realizzati nel 2011. Nel solo quarto trimestre 2012 i ricavi netti verso terzi ammontano a € 420,2 milioni, in diminuzione del -10% rispetto a € 465,7 milioni del 2011;

· il margine commerciale lordo è pari a € 109,6 milioni e presenta una riduzione del -4% rispetto a € 113,6 milioni del 2011. Nel solo quarto trimestre il margine commerciale lordo evidenzia una flessione inferiore (-3% pari a € -1,0 milioni), con un margine percentuale aumentato dal 6,86% al 7,39%;

· il risultato operativo (EBIT) del periodo chiuso al 31 dicembre 2012 è pari a € 31,0 milioni, in diminuzione del -12% rispetto al medesimo periodo del 2011, con un’incidenza sui ricavi ridottasi dal 2,23% al 2,11% anche per effetto dell’incidenza dei costi operativi in lieve aumento rispetto al 2011 (+2,9%, pari a € 2,2 milioni) e nonostante la svalutazione sugli avviamenti apportata nel solo 2011 per € 2,0 milioni. Nel quarto trimestre il risultato operativo (EBIT) è pari a € 10,2 milioni, in calo del -7% con un’incidenza sui ricavi passata a 2,44% rispetto al 2,36% del quarto trimestre 2011;

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· il capitale circolante commerciale netto al 31 dicembre 2012 risulta pari a € 67,3 milioni, attestandosi al 5% dei ricavi;

· la posizione finanziaria netta al 31 dicembre è positiva per € 81,7 milioni a fronte di un surplus di liquidità al 31 dicembre 2011 inferiore (€ 59,8 milioni); il miglioramento è ancor più rilevante su base sequenziale in quanto al 30 settembre 2012 la posizione finanziaria mostrava un saldo negativo per € 9,9 milioni. L’effetto sul livello dell’indebitamento netto dei programmi di fattorizzazione “pro-soluto” di crediti commerciali è stimabile in ca. € 52 milioni (ca. € 86 milioni al 31 dicembre 2011).

B.2) Sottogruppo Spagna

· i ricavi netti realizzati nel 2012 risultano pari a € 464,4 milioni, in flessione del -11% rispetto a € 520,3 milioni rilevati nell’esercizio precedente. Nel quarto trimestre la flessione è stata pari al -15% rispetto allo stesso trimestre del 2011;

· il margine commerciale lordo del 2012 ammonta a € 22,0 milioni, in diminuzione del -9% rispetto a € 24,1 milioni rilevati nel 2011 in ragione del minor fatturato e nonostante il lieve aumento del margine lordo percentuale (da 4,64% a 4,73%). Nel quarto trimestre 2012 il margine lordo registra un peggioramento del -13% dovuto alla riduzione dei volumi di vendita nonostante, anche in questo caso, il margine lordo percentuale mostri un lieve miglioramento salendo al 4,52% dal precedente 4,41%;

· il risultato operativo (EBIT) del 2012 è positivo per € 5,7 milioni segnando un miglioramento di € 17,1 milioni rispetto a € -11,5 milioni registrati nell’identico periodo del 2011, principalmente a seguito della svalutazione dell’avviamento registrata nel solo anno 2011;

· il capitale circolante commerciale netto al 31 dicembre 2012 è pari a € 35,2 milioni e corrisponde all’8% dei ricavi;

· la posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2012 è negativa per € 20,6 milioni e presenta un lieve peggioramento rispetto al saldo negativo di € 17,1 milioni al 31 dicembre 2011. L’effetto sul livello dell’indebitamento netto dei programmi di fattorizzazione “pro-soluto” di crediti commerciali è stimabile in ca. € 38 milioni (ca. € 92 milioni al 31 dicembre 2011).

Fatti di rilievo del periodo

Evoluzione dei contenziosi fiscali in essere

Nel corso del trimestre si è proceduto alla chiusura del contenzioso sorto a seguito del ricevimento da parte di Esprinet S.p.A. nel dicembre 2011 degli avvisi di accertamento relativi ad IRES e IRAP dell’anno 2005 per il recupero a tassazione di costi sostenuti nei confronti di fornitori residenti in Stati aventi regimi fiscali privilegiati (c.d. “black list”).

In data 21 dicembre 2012 sono stati infatti sottoscritti gli atti transattivi ed è stato effettuato il pagamento delle somme risultanti dalle proposte di conciliazione ricevute a Esprinet S.p.A- con costo complessivo pari all’1% rispetto alle richieste avanzate dall’Amministrazione

Nell’udienza del 18 gennaio 2013 la Commissione Tributaria Provinciale ha preso atto dell’avvenuta conciliazione decretando la cessazione della materia del contendere.

Rimborso imposta IRES per mancata deduzione IRAP sul costo del lavoro

Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 17 dicembre 2012 è stato approvato il modello per l’istanza di rimborso delle imposte IRES, IRPEF e relative addizionali pagate in conseguenza della mancata deduzione dell’IRAP relativa alle spese sostenute per il personale dipendente e assimilato, provvedimento emanato in attuazione di quanto disposto dall’art. 2 del D.Lgs. n. 201 del 2011.

Tale decreto ha ammesso la deducibilità analitica dal reddito d’impresa, dell’IRAP riferibile al costo del lavoro, così come integrato dal D.Lgs. n. 16 del 2012 che ha previsto la possibilità di presentare istanza di rimborso dell’IRES e/o dell’IRPEF corrispondente alla mancata deduzione dell’IRAP relativa ai suddetti costi.

Esprinet ha incaricato i propri consulenti per l’invio dell’istanza di rimborso, che potrà essere presentata solo in via telematica a far data dall’11 marzo 2013.

Dai calcoli effettuati la richiesta di rimborso relativa alle annualità dal 2007 al 2011 ammonta a circa 1,2 milioni di euro di maggiore imposta versata. Tale importo è stato iscritto, con il parere positivo dei propri consulenti peraltro supportato da autorevole dottrina, tra i crediti verso l’Erario.

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Parimenti, la decisione prudenziale di non iscrivere alcun credito per effetto di analoga istanza di rimborso presentata in data 11 dicembre 2009 prevista dall’art. 6 del D.Lgs. n. 185 del 2008 relativa ad annualità precedenti sino al 2004 è stata riconsiderata ed è stato iscritto un ulteriore credito pari a circa 498mila euro.

L’impatto complessivo nel trimestre dell’iscrizione dei suddetti crediti per mancata deduzione dell’imposta IRAP negli esercizi passati risulta quindi pari a ca. 1,7 milioni di euro.

D) Fatti di rilievo successivi

Trasferimento della sede italiana del Gruppo Esprinet a Vimercate

Nel corso del mese di gennaio 2013 si è concluso il trasferimento della sede di tutte le società italiane del Gruppo – con la sola eccezione di Comprel S.r.l. – da Nova Milanese (MB) a Vimercate (MB).

Il trasferimento è avvenuto tra la fine di dicembre 2012 e i primi giorni del 2013 ed ha coinvolto circa 550 dipendenti, con uno sforzo organizzativo e logistico di rilievo.

La nuova sede occupa circa n. 8.000 mq di uffici presso il Parco Tecnologico “Energy Park” , situato in una posizione strategica rispetto alle principali arterie di comunicazione del Nord Italia e unanimemente considerato un polo attrattivo di aziende “high tech”.

L’immobile occupato dal gruppo, già registrato presso lo U.S. Green Building Council, è candidato ad ottenere la certificazione LEED Platinum, uno dei maggiori riconoscimenti a livello mondiale riguardante progetti di valorizzazione ambientale. Il trasferimento è compatibile con i valori etici ed ambientali del Gruppo, poiché la nuova sede assicura ai dipendenti un ambiente di lavoro confortevole ed eco-compatibil, nel pieno rispetto dell’ambiente ed in un contesto ideale per accogliere i visitatori.

I costi sostenuti per il trasferimento, per la quasi totalità contabilizzati nel quarto trimestre 2012, ammontano a circa € 1,57 milioni e fanno riferimento principalmente alle consulenze progettuali del nuovo sito, ai costi di chiusura e ripristino degli uffici di Nova Milanese ed ai costi di trasloco e finitura della nuova sede,

I costi di dismissione di impianti, macchine elettroniche ed arredi connessi alle vecchie sedi ammontano a circa € 139mila.

E) Evoluzione prevedibile della gestione

Nell’ultima parte del 2012 si è assistito a livello macroeconomico ad un cambio di marcia nella gestione della crisi dell’eurozona che tanto aveva pesato sul deterioramento dello scenario macroeconomico europeo.

Nel mese di ottobre è divenuto finalmente operativo l’”ESM-European Mechanism Stability” che, unitamente al programma OMT (Outright Monetary Transactions) costituisce un meccanismo di sostegno di dimensione adeguata al fine di fronteggiare crisi di liquidità di Stati europei grandi come Italia e Spagna, e si è osservata anche una maggiore propensione alla flessibilità e gradualità nella gestione dei programmi di sostegno ai paesi in crisi, il che ha avviato un circolo virtuoso anche sui mercati finanziari.

E’ inoltre proseguito il miglioramento dei saldi primari di bilancio della quasi totalità dei paesi UE a valle delle politiche di correzione fiscale varate nei mesi scorsi.

Permangono tuttavia alcuni rischi riguardo all’entità dei progressi sul fronte della finanza pubblica che potrebbero inficiare i processi virtuosi sopra descritti quali l’aggravarsi della recessione in atto praticamente in tutta Europa, l’esito delle consultazioni politiche in Italia, l’effettivo consolidamento in Spagna dei progressi osservati nel secondo semestre ed il fallimento dei programmi di aiuti a Grecia, Portogallo e Irlanda a causa del mancato rispetto di questi delle condizioni minime richieste.

Nondimeno, il contesto macroeconomico si manterrà nel 2013, secondo il consensus, debole e fortemente dipendente da politiche monetarie accomodanti, sotto la minaccia di una recessione lunga e profonda acuita nel caso italiano anche da fattori interni ed esterni (es. tasso di cambio dell’euro).

La propensione al credito specie nei confronti delle PMI si manterrà debole e le condizioni nell’erogazione del credito alle imprese permarranno restrittive specialmente nei paesi periferici.

Nel 2014 è previsto un miglioramento graduale, trainato anche dalla attesa ripresa degli utili aziendali già dalla fine del 2013.

Con riferimento al mercato della distribuzione di prodotti tecnologici (fonte: Global Tech Distribution Council – Context, febbraio 2013), il 2012 ha registrato un tasso di crescita positivo rispetto all’anno precedente (+2,5%, era del +3,2% nel primo semestre), trainato in misura preponderante dal Regno Unito (+20%) mentre Germania (-1%) e Francia (-0,2%) hanno concluso l’anno in leggero declino, con un trend nel secondo semestre più debole rispetto al primo (nel primo semestre la Germania cresceva del +1% mentre nel solo mese di dicembre ha segnato una decrescita del -8%). Tra gli altri Paesi, si assiste a un buon risultato della Polonia (+8%) e dell’area scandinava, ad eccezione della Finlandia. Anche la Svizzera e l’Austria risultano in negativo rispetto al 2011 nell’ordine del -3%.

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Nei Paesi nel quale il Gruppo opera la domanda di tecnologia è colpita dalla crisi in misura ancora più netta: l’Italia segna il secondo peggiore risultato tra i paesi europei da inizio anno (-8%, sostanzialmente in linea con la previsione di chiusura 2012 di Sirmi, gennaio 2013) preceduta solamente dalla Spagna (-9%), con indicatori di breve periodo ancora più negativi (in novembre e dicembre -9% e -7% per l’Italia, -20% e -9% per la Spagna).

Peraltro la posizione competitiva del Gruppo risulta in rafforzamento dal momento che la quota di mercato di Esprinet appare in crescita in Italia e stabile in Spagna, anche grazie alla capacità di indirizzare il nuovo business legato alla mobilità (smartphone e tablet) che ha in parte controbilanciato l’andamento negativo del comparto dell’informatica più tradizionale basata sui “PC Client”. Se si guarda all’andamento dei retailer (GFK, gennaio 2013) si nota infatti come, nonostante il segmento webbooks-tablets cresca di oltre il 100% rispetto al 2011, il comparto IT si riduca comunque del -3% in Italia e del -5% in Spagna e la telefonia risulti in crescita in Italia (+17%) ed in leggera flessione in Spagna (-3%). Resta in territorio negativo l’elettronica di consumo (-16% in Italia, -19% in Spagna), fortemente condizionato dalla debole domanda di TV, ed il segmento fotografia (-14% in Italia, -20% in Spagna).

Nel mercato “business” è proseguito il calo dei desktop mentre sono aumentate, in termini di unità consegnate (+1,8%), le vendite di notebook.

Le prime stime di Sirmi per il 2013 lasciano intravvedere una situazione di ripresa complessiva del mercato, sempre favorita dalla forte crescita dei tablet ma anche dalla crescente incidenza degli ultrabook (i.e. PC ultra-sottili di nuova generazione). Più in generale le dinamiche attese riguardo alla domanda di Information technology e beni durevoli in generale per il 2013 non prevedono sostanziali mutamenti negli indici che misurano la capacità di spesa e/o la fiducia di consumatori e imprese. Ne consegue che il comparto dei beni durevoli vedrà un’ulteriore sospensione degli investimenti ed un aumento della vita media del parco tecnologico installato. L’andamento debole della domanda e la contrazione dei consumi si protrarrà fino a metà 2013 circa, essendo prevista un’ulteriore riduzione del reddito spendibile in presenza di una propensione ad intaccare il risparmio che non dovrebbe consentire di compensare effetti depressivi sul lato della domanda.

Nello scenario delineato si collocano due fenomeni tecnologici che dovrebbero catalizzare lo sviluppo: Mobility e Byod (“Buy your own device”). Stando agli analisti ed ai principali studi di ricerca (IDC, Gartner fra tutti) esiste infatti un notevole consenso sul fatto che le piattaforme mobili e gli stili di consumo della domanda a queste associati nei prossimi mesi traineranno la crescita dell’intero mercato. A fare da apripista i dispositivi e le applicazioni mobili (smartphone, tablet, e-reader) che si ipotizza possano, negli scenari più ottimistici, avere una forza d‘urto capace di innescare un effetto crescita anche nel più stantio settore dei “PC desktop” e dei server.

Altri fenomeni, quali il “big data” ed il “cloud computing” rappresentano importanti driver di crescita per il comparto professionale, sebbene gli effetti sulla filiera distributiva siano ancora da valutarsi pienamente. Per quanto attiene al 2013 il Gruppo reputa che la propria crescita risulterà funzione della capacità di conquistare quote di mercato a scapito dei concorrenti e di saper capitalizzare la propria posizione di forza nel comparto “big data” e di sfruttare al meglio le relazioni con i fornitori di “mobile device”. La naturale selezione degli operatori presenti sul mercato, che già nel 2012 ha portato in Italia alla crisi di alcuni rilevanti operatori italiani e internazionali, potrebbe rappresentare una fonte di ulteriori opportunità per il Gruppo anche alla luce della progressiva maturazione del mercato. La situazione attuale di difficoltà di accesso al credito per molti clienti – ivi inclusi, e questa è una novità recente, anche alcuni storici operatori della grande distribuzione – potrebbe tuttavia rappresentare un freno alle iniziative di crescita.

Il Gruppo ribadisce tuttavia il proprio impegno e focus nell’identificazione dei clienti maggiormente meritevoli di credito su cui investire in termini di risorse e progettualità. I soddisfacenti risultati ottenuti nel corso del 2012 sia in termini di quote di mercato conquistate, che in termini di redditività ottenuta pur in presenza di una complessa situazione sia dei mercati di sbocco che finanziari, consentono al Gruppo di ribadire la propria fiducia nella possibilità di cogliere al meglio anche nel 2013 tutte le opportunità che il consolidamento in corso nel settore distributivo e l’auspicata ripresa della domanda potranno offrire.