Lo svela la nuova ricerca dell’Ericsson ConsumerLab
Come preferiscono comunicare e socializzare tra loro i teenager? Partendo dal presupposto che i comportamenti dei giovanissimi avranno importanti implicazioni sul futuro dei dispositivi connessi e della tecnologia, tra giugno e novembre 2011 l’Ericsson ConsumerLab ha condotto una ricerca per delineare quali impatti deriveranno dall’evoluzione delle abitudini dei teenager.
“I comportamenti sono dinamici, e cambiano mano a mano che le persone entrano in differenti fasce d’età. Crescendo i teenager iniziano a utilizzare gli strumenti di comunicazione come fanno gli adulti. Continuano a utilizzare i “loro” strumenti, quali gli SMS, Facebook e le video chat ma, allo stesso tempo, comprendono il bisogno di usare la voce e le email nel momento in cui entrano negli stadi successivi della loro vita,” ha dichiarato Ann-Charlotte Kornblad, Senior advisor, Ericsson ConsumerLab.
L’indagine mostra come l’utilizzo diffuso degli SMS e di Facebook abbia cambiato la dinamica degli appuntamenti dei teenager. I cambiamenti più grandi possono essere visti nel processo di corteggiamento, dove lo scopo è chiedere all’altra persona di uscire per un appuntamento. In ogni caso i teenager continuano a incontrare faccia a faccia i propri potenziali partner amorosi.
Un altro cambiamento evidente è il fatto che modificare il proprio stato sentimentale su Facebook in “impegnato con” o in “single” è ora visto dagli amici quale la dichiarazione ufficiale in questo ambito.
Gli SMS rimangono lo strumento di comunicazione più scelto dai teenager quando l’incontro faccia a faccia non è possibile, poiché non interrompe il flusso delle loro vite. Le chiamate invece sono considerate dai giovanissimi uno strumento di comunicazione più adatto per gli adulti.
La ricerca rileva che i diciassettenni posseggono in egual misura smartphone e cellulari, mentre i tredicenni sono molto più interessati a possedere uno smarthpone, se non ne hanno già uno.
Lo studio ha coinvolto un campione di quasi 2.000 intervistati rappresentativo di 20 milioni di persone di tutti gli Stati Uniti tra i 13 e i 17 anni. Le abitudini rilevate dalla ricerca sono simili a quelle che si riscontrano in molti altri Paesi. Lo studio è inoltre basato su 44 interviste qualitative.