La discussione finale sull’equo compenso, l’imposta da corrispondere alla SIAE come risarcimento per la pirateria, è stata spostata al 23 aprile
Oggi si è svolta alla Camera la prima discussione del Governo Renzi sull’interpellanza urgente sulla questione dell’equo compenso, il contributo da corrispondere alla SIAE su ogni dispositivi di riproduzione di contenuti digitali a causa della pirateria. Il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, avrebbe dovuto partecipare all’incontro ma ha deciso di mandare in sua vece il sottosegretario alla Giustizia Enrico Costa. Le osservazioni raccolte durante la discussione e le non meglio specificate “parti interessate” saranno nuovamente ascoltate il 23 aprile da Franceschini per raggiungere una decisione su questa spionosa questione.
Altroconsumo vs SIAE
Il mese scorso la SIAE ha inviato una lettera a Franceschini firmata da oltre 500 artisti, anche di un certo spessore, per difendere l’equo compenso e chiedere “che le nuove tariffe siano in linea con quei Paesi europei, come Francia e Germania, che hanno attuato in questi anni politiche serie di sostegno e tutela della cultura nel pieno rispetto dello sviluppo tecnologico”. Altroconsumo, che già in precedenza aveva definito l’equo compenso una “tassa ingiusta”, ha risposto all’associazione degli autori con una petizione a cui hanno partecipato numerosi cittadini.
Per quanto riguarda le cifre del sovrapprezzo, queste non dovrebbero allontanarsi molto da quelle pubblicate da Corriere della Sera e poi smentite dall’ex ministro per i beni culturali Massimo Bray. L’imposta sugli smartphone sarà di 4 euro, per i tablet di 3,80 euro e per i PC di 4,20 euro.