Eni Cave: realtà virtuale per istruire gli operatori degli impianti

Eni Cave è una stanza per la realtà virtuale che permette di muoversi in uno spazio digitale e di interagire con l’ambiente come nella vita reale 

Negli ultimi tempi la realtà virtuale è tornata di moda dopo essere stato l’obiettivo mai raggiunto negli Anni 90. Oltre ai Google Glass, sul cui contro Big G ha sfatato alcuni miti, sono stati sviluppati numerosi altri dispositivi che permettono di muoversi in uno spazio virtuale. Ad esempio, Facebook ha acquisito Oculus VR mentre Sony ha progettato un sistema immersivo per la sua PS4 chiamato Morpheus. La Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha invece realizzato Alex, un sistema di realtà aumentata che garantisce un’esperienza virtuale del tutto simile a quella reale.

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Anche Eni, che ha registrato un grande successo per la webolletta, ha pensato di utilizzare questa tecnologia per il training dei suoi ingegnieri. Eni Cave, costruito nell’Eni Corporate University, è infatti una stanza di realtà virtuale che permette di muoversi in uno spazio digitale come se fosse reale.

Eni Cave

Eni Cave è composta da una stanza composta da sei pareti, di cui quattro sono ricoperte da schermi retroproiettori. Indossando degli appositi occhiali 3D, l’utente potrà interagire con un ambiente virtuale che si modifica dinamicamente a seconda del movimento e della posizione della persona. “Lo scopo della Cave – ha spiegato Gianluigi Castelli, Executive Vice President ICT di Eni – è costituire un ambiente di realtà virtuale in cui sia possibile immergersi e quindi vivere l’esperienza dell’ambiente che viene creato. Questo apre una serie di prospettive”. Cave può essere utilizzata per “la validazione di progetti architettonici” o per addestrare gli operatori di impianti energetici simulando le attività che dovranno compiere quotidianamente.

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La stazione di riformento del futuro

Il primo progetto realizzato con Cave riguarda la stazione di rifornimento del futuro. Grazie al supporto del MIT, un gruppo di ricercatori del dipartimento ICT di Eni ha costruito una simulazione in cui un braccio robotico effettua il rifornimento in automatico senza che il guidatore debba scendere dalla vettura. Il cliente inoltre potrà pagare il servizio tramite smartphone e sarà guidato verso la pompa più adatta alla sua automobile grazie ad un sistema di riconoscimento della targa.