Enel investe nelle startup del cleantech con Enel Lab

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“Vogliamo creare un ecosistema in cui, abbattendo le barriere  burocratiche, tecnologiche e finanziarie, consentiamo alle giovani aziende di creare sviluppo”

Le organizzazioni di tutto il mondo stanno adottando energie pulite come mezzo di crescita, efficienza e vantaggio competitivo. La green economy ormai non è più solo uno slogan ma è diventata una realtà come testimoniato dal report annuale sull’industria delle energie rinnovabili presentato dal WWF al recente Summit Rio+20. Il Gruppo Enel investirà sino a 15 milioni di euro in tre anni per promuovere le tecnologie pulite, finanziando startup attive nel settore del cleantech.

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Con questa iniziativa il gruppo favorisce lo sviluppo di nuove imprese, incoraggiando l’auto-imprenditorialità e l’innovazione come strumento fondamentale di rilancio in questo difficile momento di congiuntura economica. La raccolta delle candidature sarà attiva on-line dal 1 luglio al 15 ottobre. Ne abbiamo parlato con il responsabile del Progetto, Dott. Alberto De Paoli

In cosa consiste il programma Enel Lab?

Enel Lab e’ un ”incubatore” riservato a start up italiane e spagnole che operano nel clean tech.

Nel corso dei prossimi 3 anni, Enel selezionerà 18 start up tramite competizioni che si terranno annualmente e in ognuna delle quali verranno scelte 6 start-up ad alto contenuto tecnologico.

Queste accederanno ad un programma di sviluppo unico nel suo genere che prevede un funding complessivo di 650 mila euro  per ogni singola  start-up, una location in cui lavorare ed una serie di altri servizi utili  per la loro crescita.

Nella prima fase di incubazione, che quest’anno partirà a febbraio 2013, Enel erogherà a ciascuna delle 6 start up  un premio di 250 mila euro e metterà a disposizione le proprie competenze tecnologiche  e di business al fine di individuare un percorso di crescita che idealmente porti la start-up alla definizione di un progetto pilota.

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Durante questa fase le neo imprese potranno sfruttare il know how del Gruppo, appoggiandosi a laboratori con tecnologia di ultima generazione e non dovranno preoccuparsi della “burocrazia” in quanto noi forniremo loro servizi fiscali, amministrativi e legali.

Dopo un anno le start-up più meritevoli passeranno alla seconda fase, usufruendo di un ulteriore nostro contributo di 400 mila € e di tutti quei  servizi di cui facevo cenno sopra al fine di supportare la realizzazione del progetto pilota.  

Qual è il budget stanziato e quali obiettivi volete raggiungere?

Abbiamo deciso di investire 15m Euro nel primo triennio, a valle del quale valuteremo se prolungare il nostro impegno.

Offrite oltre al contributo economico anche dei servizi di cosa si tratta?

Il nostro obiettivo è quello di costruire un ecosistema in cui le start-up che ne faranno parte abbiano tutti i mezzi per  poter diventare storie di successo imprenditoriale. Questo implica che metteremo a disposizione una serie di servizi che consentano un tutoring a 360 gradi.

Ci rifaremo al modello americano della Silicon Valley e daremo alle start-up uno spazio fisico: l’Enel Lab per l’appunto, in cui lavorare, mettersi alla prova e fare sharing di esperienze, know how e idee.

Il nostro compito di tutor sarà quello di facilitare la cross fertilization e accelerare il processo di innovazione. Seguiremo la start-up lungo tutta la catena del valore fornendo

 – supporto tecnologico per aiutarla a sviluppare un prototipo che risponda alle esigenze di mercato e che sia possibile ingegnerizzare. Per far questo  metteremo a disposizione i nostri laboratori di ricerca che sono all’avanguardia nel settore dell’energia;

– supporto di business per definire una strategia e per implementarla nel miglior modo possibile;

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– supporto per accedere a finanziamenti agevolati: per far si che la start-up possa beneficiare anche dei finanziamenti pubblici messi a disposizione dalle istituzioni ai vari livelli;

– supporto nelle fase di commercializzazione: per definire una efficace strategia commerciale che può prevedere l’accesso ad un mercato captive o l’entrata in un nuovo mercato ma comunque supportati dal nostro network ed esperienza;

– supporto amministrativo, fiscale e legale che liberi la start-up dalle incombenze burocratiche che spesso sono ostacolo alla crescita.

Inoltre abbiamo anche elaborato un percorso di formazione imprenditoriale e di business, in modo da colmare eventuali lacune e valorizzare i soft skills dei nostri imprenditori e che permetta a Enel di fare knowledge sharing su quanto imparato nei suoi  50 anni di vita.

Come mai Enel ha deciso di investire sulle startups, moda o reale necessità di innovare la propria offerta?

Con questo progetto Enel si propone di perseguire  principalmente due obiettivi.

Il primo legato al fatto che Enel da sempre partecipa alla crescita e allo sviluppo dei Paesi in cui opera e siamo convinti che in questo momento investire nell’imprenditoria e nell’innovazione sia il miglior modo per farlo.

Nel nostro Paese molte idee vanno perse perché spesso mancano le condizioni al contorno per fare business. Con questa iniziativa noi vogliamo creare un ecosistema in cui, abbattendo le barriere  burocratiche, tecnologiche e finanziarie, consentiamo alle giovani aziende di creare sviluppo.

Il secondo motivo è legato al fatto che molti segnali ci indicano che  il cleantech sta cambiando le regole del gioco nel settore dell’energia aprendo le porte a modelli di business impensabili fino a qualche anno fa.

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Pertanto per noi diventa fortemente strategico presidiare questo tipo di innovazione in modo da anticipare trend, selezionare le migliori aziende del futuro, definire offerte commerciali che rispondano alle esigenze dei nostri clienti e quindi rimanere leader nei nostri mercati .

Enel entrerà nel capitale delle nuove società vincitrici del bando?

Enel si riserva il diritto di entrare nel capitale sociale delle start up con una quota non inferiore al 30%. L’entrata nel capitale sociale dell’azienda e’ vista da Enel come necessaria al committent interno e garantisce l’impegno del gruppo nella crescita della start up.

Come verrà regolata la proprietà intellettuale?

La proprietà intellettuale sviluppata durante il periodo di incubazione sarà divisa equamente tra le start up e Enel.

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Alberto De Paoli è il responsabile della Pianificazione Strategica del Gruppo Enel. Precedentemente è stato CFO di Enel Green Power e ha ricoperto ruoli manageriali di rilievo nel mondo delle telecomunicazioni