EMC Forum 2013: i dati siamo noi

In occasione della sua convention con la clientela e i partner, il leader mondiale delle tecnologie di storage e virtualizzazione del datacenter riafferma le proprie strategie a supporto della trasformazione aziendale e per una economia “data driven”

Oltre un migliaio di clienti iscritti, ai quali si sono aggiunti circa 250 partner che per la prima volta hanno partecipato all’anteprima loro dedicata il giorno precedente. Un’area espositiva con qualche decina di stand. Una mattinata di keynote, mini-tavole rotonde, interventi in una affollatissima “plenary session”. E una successiva full immersion in presentazioni, workshop e demo di prodotti e servizi. Dopo il già lusinghiero successo dello scorso anno, che ha fatto diventare la formula un case study imitato a livello corporate, l’EMC Forum si ripresenta in una sede diversa, più centrale (la struttura di Milano City) e con una mission ancora più ambiziosa: illustrare il ruolo dell’ecosistema di tecnologie e competenze di EMC nella trasformazione delle infrastrutture e dei processi aziendali. Trasformazione, che come ha ricordato Marco Fanizzi, CEO di EMC in Italia, è un presupposto fondamentale «per essere più competitivi». Dopo le persone, ha aggiunto Fanizzi, «le informazioni sono la cosa più importante per l’azienda e Emc è in grado di renderle più accessibili, significative e sicure».

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Il datacenter diventa virtuale

Facilitati dalla conduzione di Enrico Bertolino, che con le sue battute ha saputo alleggerire senza mai banalizzarla una esposizione molto densa sul piano tecnico, gli ospiti di Fanizzi e del presidente e membro del board internazionale Michele Liberato, hanno delineato uno scenario di impresa in cui fenomeni come Big Data e cloud computing pubblico e privato offriranno sempre più opportunità di ottimizzazione e sviluppo di nuovo business attraverso una tendenza tecnologica che come ha spiegato molto bene Chad Sakac, vicepresidente responsabile della Gllobal Systems Engineering di EMC, porterà all’interno del datacenter, a una definitiva separazione tra il cosidetto “control plane” e il “data plane”. Da un lato tutti gli aspetti di definizione e gestione delle risorse informatiche, dall’altro le infrastrutture fisiche materialmente adibite alla custodia dei dati e alla loro elaborazione. Nel futuro datacenter “definito via software” che EMC è in grado di realizzare, l’impresa data driven godrà di una informatica scalabile a piacere e in grado di reagire in tempi praticamente immediati alle richieste che il management, le vendite, il marketing aziendali rivolgono ai loro responsabili informativi. Il tutto in un clima di sicurezza, affidabilità e “fiducia” che rappresenta un’altra condizione sine qua non.

Emc, una risposta per tutte le esigenze

Di trust, fiducia, ha parlato con convinzione Jacques Boschung, da circa un anno responsabile dell’intera geografia di EMC “Europa West”, in cui è compresa anche l’Italia. Boschung ha raccontato l’evoluzione tecnologica nelle sue tre fasi principali, dall’era del mainframe, del client server e finalmente nella situazione attuale, dominata dai fenomeni della mobilità, della crescita esplosiva del numero di app, della virtualizzazione. «La proposta di EMC, che negli ultimi 9 anni ha speso 27 miliardi di dollari in R&D e acquisizioni strategiche, si articola sui tre livelli delle infrastrutture, della virtualizzazione con VMWare e delle piattaforme di sviluppo delle data application con Pivotal, con il collante del trust reso possibile dalle tecnologie RSA». Fanizzi dal canto suo ha sottolineato come le imprese italiane – che in un survey commissionato proprio da EMC Italia affermano di essere consce della strategicità dell’IT ma al tempo stesso preoccupate dalla sfida che la sua rapida evoluzione può rappresentare – «troveranno in EMC tutte le risposte alle proprie esigenze di innovazione».

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Fare business, in modo diverso

Con una dimostrazione di come EMC abbia saputo affrontare in prima persona la trasformazione verso il software defined datacenter, il senior presales manager Dario Regazzoni ha catturato l’attenzione della platea sugli aspetti pratici di una infrastruttura in cui aspetti computazionali, di connettività e di storage convergono in un’unica realtà flessibile. Ma all’EMC Forum non sono mancati la presenza di partner come VMWare e Cisco e uno stimolante confronto tra aziende mature, startup e mondo dell’accademia sulle opportunità di un modo diverso di concepire il business, attraverso una informazione “dal volto umano”.