Elezioni 2013: per gli italiani la priorità è ridurre le tasse

Più soldi a famiglie ed imprese, riforma elettorale e drastica riduzione dei costi della politica: questo e altro ancora si aspettano gli italiani dal prossimo Governo secondo un’indagine di Liquida e Giornalettismo

Abolire le province e ridurre al minimo il numero dei parlamentari, abbassare la pressione fiscale su famiglie e imprese per favorire la crescita economica, erogare incentivi per l’assunzione a tempo indeterminato, investimenti nella green economy e riforma elettorale con abolizione del Porcellum. Ecco cosa chiedono con forza gli italiani alla politica, secondo una ricerca realizzata da Liquida.it e Giornalettismo.com, i due portali di informazione 2.0 di Banzai, alla vigilia delle consultazioni del Presidente della Repubblica per la formazione del nuovo Governo.

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Il quadro che emerge da questa indagine è uno spaccato delle preoccupazioni e delle aspettative dell’elettorato che, con il voto delle ultime elezioni politiche, ha lanciato un forte segnale di malessere verso la politica e i partiti tradizionali. Basti considerare che con il 61,8% di rispondenti la riforma della legge elettorale (abolizione del Porcellum) è in cima alle richieste degli italiani, segue con il 33% l’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti e con il 5% la riforma dei partiti.

Cosa chiedono ancora gli italiani?

Il 71,1% degli utenti per favorire la crescita economica ritiene che il governo dovrebbe ridurre la pressione fiscale su famiglie e imprese allo scopo di stimolare consumi e investimenti, mentre il 15,6% e il 12,3% indicano rispettivamente come soluzioni, l’erogazione di incentivi per le aziende che assumono personale e il destinare più risorse a scuole, università e istituti di ricerca. Una conferma dell’importanza di ridurre la pressione fiscale per stimolare i consumi viene dal 55,3% dei rispondenti alla domanda su che cosa è necessario fare per dare più ossigeno alle imprese.

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Per la protezione sociale (welfare) il 55,7% degli intervistati domanda incentivi per l’assunzione a tempo indeterminato e il 35,9% l’introduzione del minimo garantito, mentre soltanto il 3% è interessato all’estendere della cassa integrazione. La richiesta di combattere gli sprechi in sanità e di renderne omogenei i costi su tutto il territorio nazionale viene avanzata da più di 8 italiani su 10.

Per la giustizia il 33,4% dei rispondenti vorrebbe che si provvedesse a rendere le carceri più efficienti ed efficaci per il recupero dei detenuti, il 32,9% domanda di destinare più fondi a procure e tribunali e il 26,5 di separare le carriere dei giudici. Nel campo dei diritti civili al 42,2% sta molto a cuore il diritto di cittadinanza per i bambini nati in Italia da genitori esteri, mentre il 41,9% chiede la regolamentazione delle unioni civili. Solo il 6,3% vorrebbe norme severe contro le discriminazioni sessuali.

Sulla questione della sostenibilità ambientale, 6 italiani su 10 chiedono più investimenti nella green economy, il 25,2% pene più severe per i reati ambientali e il 12,8% l’istituzione di corsi obbligatori di educazione ambientale nelle scuole.

Alla domanda in merito a quale decisione dovrebbe assumere il prossimo governo per riformare lo Stato l’83,9% degli utenti ha risposto inoltre di desiderare l’abolizione delle Province e la riduzione del numero dei parlamentari.

Per quanto riguarda,infine, la formazione del nuovo Governo, il 50,6% dei votanti ritiene che il Presidente della Repubblica, per superare lo stallo elettorale, debba affidare l’incarico alla sinistra, il 19,3% ad una persona che accordi sinistra e destra e il 20,9% ad un tecnico.