Sono 21 i paesi ai quali la gola profonda dell’NSA ha chiesto asilo politico. Tra questi anche l’Italia
Alla fine Snowden non rimarrà in Russia. Fedele alla sua ideologia che pone innanzi a tutto la verità, il ragazzo ha deciso di non accettare le condizioni del presidente russo Putin che aveva detto di poterlo accogliere solo in cambio di ulteriori rivelazioni sugli USA. L’ex tecnico informatico ha quindi rimandato l’invito al mittente, inviandone uno nuovo a 21 paesi in giro per il mondo con la speranza che almeno uno si dica disponibile a concedere l’asilo politico. Le richieste sono state consegnate al consolato russo dell’aeroporto di Sheremetyevo di Mosca: Austria, Bolivia, Brasile, Cina, Cuba, Finlandia, Francia, Germania, India, Italia, Irlanda, Paesi Bassi, Nicaragua, Norvegia, Polonia, Russia, Spagna, Svizzera e Venezuela ai quali si aggiunge la Russia e l’Ecuador ai quali il ragazzo aveva già chiesto asilo tramite Sara Harrison, legale attivista di Wikileaks.
Snowden sulle coste italiane?
Difficilmente il 29enne americano arriverà da noi. I motivi sono molteplici; prima di tutto l’Italia non accoglierà Snowden perchè vorrebbe dire fare uno smacco al Presidente Obama. Una possibilità meno che remota dopo le ultime parole e dichiarazioni di stima reciproche viste tra il nostro Letta e il Presidente durante il G8 di Londra della settimana scorsa. Inoltre l’Italia è abbastanza ferrea quando si tratta di concedere asilo. In base al decreto legislativo n. 251/2007, il diritto di asilo, come risultante da tale normativa, è oggi previsto, pur con diverso contenuto e diversa intensità, sia per i rifugiati veri e propri, come già definiti dalla convenzione di Ginevra, sia per le persone riconoscibili quali beneficiari di protezione sussidiaria. Essi corrispondo a quelle persone che, pur non essendo rifugiati propriamente intesi, hanno ugualmente esigenza di protezione internazionale, in quanto in caso di rimpatrio, correrebbero un rischio oggettivo di danno grave, quale la sottoposizione a pena di morte, a tortura o altri trattamenti inumani o degradanti, ovvero una minaccia grave ed individuale alla loro vita o alla loro persona a causa di una situazione di violenza generalizzata derivante dovuta ad un conflitto armato interno o internazionale.
Destinazione francese?
Più probabile allora l’arrivo in Francia. E’ noto che qui i rifugiati politici ottengano un trattamente di favore. Tutto grazie alla dottrina Mitterrand del 1985 per la quale la Francia è diventata, negli anni, il paese più ospitale per asili politici, anche terroristi, come è accaduto per quelli italiani di sinistra. Non a caso il leader della sinistra francese, Jean-Luc Mélanchon ha detto come la Francia dovrebbe concedere immediato asilo politico ad Edward Snowden, attualmente ancora nel limbo aeroportuale russo.