Per rubare le informazioni il ragazzo ha utilizzato una semplice tecnologia che ha fruttato circa 1,7 milioni di documenti classificati
Lo aveva detto chiaramente all’inizio del Datagate: Snowden non è un genio dell’informatica ma solo un ragazzo scaltro che si è scoperto “talpa” solo dopo aver visto troppo di quello che la National Security Agency statunitense faceva, monitorando gli utenti del web oltre la legge. Una scaltrezza che viene ulteriormente confermata oggi, alla notizia sul New York Times del metodo utilizzato da Snowden per intrufolarsi nei sistemi dell’Intelligence.
Come ha fatto
Secondo i funzionari governativi, la rete di informazioni interna sarebbe stata violata tramite il programma “wget”, lo stesso utilizzato da Bradley Manning per scaricare gli eseguibili dei file segreti pubblicati poi da WikiLeaks. Si tratta di un software simile a Googlebot, ovvero un programma realizzato per indicizzare nuove pagine web. Tramite un software del genere, possono essere ricercati file secondo vari filtri, automatizzando poi lo spostamento fisico da una posizione all’altra, anche copiandolo. In questo modo, e senza una corretta protezione, ben pochi si sarebbero accorti del “tesoretto” che Snowden stava mettendo da parte.