Ecco cos’è la Blogger Mafia

Una fashion blogger “pentita” rivela un circolo di commenti, like e condivisioni forzate per far credere al cliente di star facendo un ottimo lavoro. Ma in realtà…

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Un’ombra talmente grande da oscurare il sole dei social network. Questo è l’articolo “La Blogger Mafia….ovvero lo scambio di Mi Piace e di commenti” oramai non più presente sul web ma di cui rimane traccia nella URL del sito TruffaFashionBlogger. L’anonima autrice, auto definitasi ex fashion blogger, scrive di una serie di pratiche messe in atto da diversi autori di post su moda e tendenza per dare il senso, al cliente, di portare a casa ottimi risultati. Il datore di lavoro, vedendo una serie lunga di “mi piace”, “+1”, e commenti positivi resta indubbiamente soddisfatto dal lavoro svolto dal blogger di turno, non sapendo che dietro è tutto falso.

Scambio di like come favori

Il male si annidiava dietro il gruppo (segreto) Facebook “Blogger and the City”, dove i blogger si ritrovavano per postare i contenuti da amplificare. Scrive l’autrice dell’articolo-denuncia: “Cosa ci siamo inventati? Un gruppo segreto su Facebook dal nome Blogger and The City. Anche io ci facevo parte, ma non essendo servile ai loro comandi…mi hanno bannato. Scopo del gruppo? Molto semplice scambio di <mi piace> e commenti tra gli appartenenti al gruppo. Ogni volta che ognuno dei blogger pubblica un post gli altri devono cliccare <mi piace> e lasciare un commento. Occorre farlo anche in un determinato tempo altrimenti si rischia penalizzazione da parte degli amministratori (leggete i discorsi per capire). Ma vi posso garantire che a nessuno interessa il post di un altro…anzi.”

Leggi anche:  Anche YouTube potrebbe sviluppare un’app per realtà mista

Le conseguenze

“Il risultato? – continua – agli occhi dei brand, così come dei poveri uffici stampa, sembriamo seguitissimi e commentatissimi…mentre la realtà è altra. Una realtà tristissima. Un inutile e misero scambio nonché una vera e propria truffa. Si truffa…perché i brand e gli uffici stampa pagano per averci e per affidarci la comunicazione”.