Mancano esattamente tre anni all’adeguamento della direttiva comunitaria, Solvency II, obiettivo importante per le compagnie assicurative europee ed italiane.
“Solvency II rappresenta una profonda revisione del quadro normativo assicurativo, candidandosi a diventare la priorità nei prossimi anni. Sono molte le aziende che hanno già intrapreso il processo di mappatura degli step che le separano dall’implementazione, nel 2012” ha commentato Naren Persad, Senior Consultant di Tillinghast, business di Towers Perrin.
La principale sfida per le aziende è quella di riuscire a sviluppare un piano di adattamento mentre le nuove regole vengono definite in maniera complessiva.
All’inizio di quest’anno sono stati concordati i principi cardine, da allora Towers Perrin ha revisionato oltre 1.500 pagine di consultazione sui dettagli della nuova struttura. Le informazioni contenute in questi documenti saranno la base per la programmazione delle attività dei prossimi 3 anni.
“Le compagnie assicurative dovranno perciò dotarsi di risorse abili nella gestione del rischio e con specifiche qualifiche in materia attuariale; migliorare sistemi e strumenti; formare e aggiornare il management sui cambiamenti introdotti dalla direttiva.
In particolare, Solvency II va oltre l’attuale regolamentazione poiché non si limita al calcolo di numeri per i singoli supervisori ma stabilisce delle misure affinché le compagnie seguano una corretta gestione del rischio nel business quotidiano” ha proseguito Persad.
In quest’ottica, diventa essenziale creare un’effettiva cultura del risk management, dove le decisioni importanti vengono prese da soggetti competenti, incentivati da remunerazioni in linea con il rischio da seguire.
Una corretta e condivisa cultura nella gestione del rischio necessita di un forte impegno da parte di tutti, a maggior ragione da parte del top management. Le compagnie che meglio si adattano a queste regole saranno le prime ad ottenere vantaggi dall’implementazione di Solvency II.