Disoccupata in gravidanza insulta Napolitano, ora è accusata di vilipendio

Una donna in gravidanza ha insultato su Facebook il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo essere stata licenziata. Ora è accusata di vilipendio

Una 30enne di Porto Tolle, in provincia di Rovigo, è stata accusata di vilipendio nei confronti del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La giovane in gravidanza era stata licenziata e ha pensato di sfogare tutta la sua frustrazione su Facebook, che ha preso provvedimenti nei confronti della compravendita di armi sulla sua piattaforma.

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In risposta al discorso del Capo dello Stato che chiedeva agli italiani maggiori sacrifici, la donna ha scritto sul social network “Noi i sacrifici li facciamo” con annessi insulti e improperi. A seguito della segnalazione di qualche utente, la donna è stata denunciata e ora subirà a giugno il processo. Il Gazzettino ha rivelato che la giovane ha inviato una lettera di scuse a Napolitano per ottenere clemenza.

Il precedente

Non è la prima volta che qualcuno viene accusato di vilipendio nei confronti di Napolitano. Nel 2013 ventidue appartenenti al Movimento 5 Stelle erano stati accusati di questo reato per alcuni post presenti sul blog del leader Beppe Grillo. Il comico genovese aveva così commentato la vicenda: “Chi può essere al sicuro di un’eventuale denuncia per una critica al Presidente della Repubblica? Allora, per difendersi, l’unico mezzo è non scrivere più nulla. Bocche cucite. Dita bloccate sulla tastiera. Commenti oscurati”.

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