Il futuro di Rim è In Motion

Thorsten Heins, insediatosi a Ceo di Rim da soli 6 mesi, in sostituzione del fondatore Mike Lazardis, cerca di buttare acqua sul fuoco. Nonostante la rovinosa caduta subita negli ultimi 15 mesi – il prezzo dell’azione dell’azienda canadese è crollato da 68 dollari agli attuali 7,4 dollari (nel 2008 ne valeva più di 140) –  Heins rassicura il mercato e i clienti sul futuro dell’azienda. Le cifre non parlano certo a suo favore. L’ultimo trimestre terminato lo scorso 31 maggio ha presentato ricavi di circa il 50% inferiori allo stesso trimestre del 2011 e un utile in rosso di 518 milioni di dollari. Il Blackberry, il prodotto che ha identificato per più di un decennio il binomio mail mobile non è riuscito a contenere le sfide del mercato smartphone. Dalla crescita di questo segmento tecnologico si sono avvantaggiate soprattutto Apple, Samsung ed LG in termini di dispostivi venduti e Apple e Google in termini di piattaforme operative.

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Stiamo attraversando un periodo di transizione, afferma Heins, ma abbiamo la certezza che ne usciremo con successo. Di sicuro le condizioni finanziarie in cui versa il produttore canadese lasciano aperte le porte a una possibile acquisizione. Ciò che più sorprende è quanto la velocità di trasformazione del mercato mobile abbia determinato dei cicli di vita sempre più brevi. L’introduzione di tecnologica disruptive, come si è rivelato essere l’iPhone, ha minato la fortuna di coloro che avevano successo nel periodo precedente. Due sono state le vittime del cambiamento generazionale: Rim e Nokia. Le avverse condizioni di mercato si sono iniziate a manifestare nel momento in cui iniziava l’ascesa della nuova tecnologia emergente di Apple e Google investiva nella piattaforma Android.

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Entrambe le società, Rim e Nokia, hanno davanti un futuro incerto. Di fatto è cambiato il paradigma del mercato mobile. Al di là della difficoltà di tenere il passo con l’innovazione di prodotto e voler sfidare la concorrenza focalizzando gli investimenti su piattaforme proprietarie – il matrimonio con Windows da parte di Nokia non ha sufficientemente accelerato il cambiamento – ciò che più ha contribuito alla trasformazione dei fondamentali del mercato mobile è stata la creazione di un ecosistema applicativo. L’AppStore e l’AndroidStore hanno modificato radicalmente le dinamiche della domanda. Non basta più fare un buon prodotto, è essenziale avere una dimensione applicativa e di servizio.