In una giornata dedicata al sistema moda, spiccano la parola d’ordine “innogration”, nuovo credo del gruppo trentino Dedagroup ICT Network, e alcune esperienze eccellenti
Giornata ricca di spunti per il mondo del fashion, quella organizzata a fine novembre a Milano attorno a Stealth, la storica suite gestionale per il settore della moda realizzata da DDway, precedentemente nota come CSC Italia e che da poco più di un anno fa parte della trentina Dedagroup ICT Network. Gianni Camisa, amministratore delegato della società, ha ricordato i dati salienti del gruppo, che opera da circa 30 anni, genera quasi 200 milioni di ricavi, ha oltre 1.500 persone e più di 3.300 clienti pubblici e privati. “Siamo un realtà molto solida, ma non riposiamo sugli allori e per questo ci siamo dati nuovi obiettivi– ha sottolineato Camisa -: entro il 2016, intendiamo arrivare a 300 milioni di ricavi, con un Ebitda del 17%, sviluppando le nostre attività verso l’estero e puntando molto su quella che abbiamo definito innogration, cioè innovare integrando, perché l’innovazione che nasce assieme all’integrazione è davvero tesa alla trasformazione e si pone in ottica di lungo periodo”.
Trent’anni di Stealth
L’occasione dell’evento, che ha visto partecipare all’organizzazione anche Oracle Italia e TXT e-solutions, era fare il punto sulle sfide che il Sistema Moda, così importante per l’economia italiana nel suo complesso, si trova oggi a dover affrontare: a questo proposito, alcuni esperti internazionali hanno portato all’attenzione della platea i dati più recenti sui consumi mondiali di fashion nei diversi paesi, la fotografia dell’industria della moda italiana e francese, oltre a una sintesi dei mercati extraeuropei, su tutti quello cinese e americano. Un altro piatto forte della giornata era quello di illustrare come Stealth si sta evolvendo per supportare le aziende al nuovo contesto, partendo da una posizione di mercato davvero invidiabile. La soluzione Stealth, nata oltre trent’anni fa, è infatti utilizzata dal 60% circa delle aziende italiane del settore Fashion, che ha implementato Stealth nelle sue differenti versioni per gestire i processi di produzione, magazzino, distribuzione e punti vendita.
L’esperienza della Maison Versace
I vantaggi della soluzione sono stati testimoniati da due clienti presenti all’evento – Stefano Valente, Group CIO di Gianni Versace (nella foto con Gianni Camisa), e il CIO di Moncler Group Emanuele Pesce –, che hanno raccontato gli aspetti principali della loro esperienza con Stealth. In particolare, il chief information officer di Gianni Versace ha sottolineato come Stealth, utilizzato da anni in azienda, abbia ormai conquistato sempre più spazio, a partire da quando è stata iniziata l’implementazione del modulo Retail, con un progetto durato circa un anno e curato da DDway.
“Per aziende come la nostra, la supply chain è fondamentale – ha spiegato Valente -: prima di passare a Stealth Retail le attività relative alla supply chain venivano svolte in maniera autonoma dai vari reparti, con un coordinamento centrale ma senza strumenti integrati. C’erano tanti sistemi da cui gli utenti estraevano i dati in fogli Excel ma poteva accadere che le informazioni non fossero utilizzabili dal business in tempi accettabili. Ma grazie a Stealth abbiamo potuto riprendere in mano tutti i processi di retail, creando un linguaggio comune ai vari reparti e standardizzando i codici prodotto che prima erano un po’ differenziati”. In sintesi, “oggi Stealth si configura sempre più come un sistema di reporting unificato, che abilita la gestione centralizzata di tutti i processi e opera quale unico collettore certificato di informazioni per tutto il gruppo, visto che oggi il data warehouse aziendale dispone in tempo reale della situazione dei negozi e dei magazzini di tutto il mondo”, ha concluso Valente.