Il Presidente del Compasir Giacomo Stucchi ha affermato che il passaggio di dati, per altro di portata piuttosto esigua, dal nostro Paese agli Stati Uniti è avvenuto nella piena legalità
“Non c’è stato alcun passaggio illegale di dati dall’Italia agli Stati Uniti. Tutto è avvenuto nel rispetto delle norme in vigore. Non c’è nessun grande fratello illegale”. Così si è espresso Giacomo Stucchi, Presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) a proposito dell’audizione di Giampiero Massolo, direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), sul caso Datagate. Restando nell’ambito dello scandalo PRISM, attualmente il Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti ha bloccato l’accesso ai propri militari al sito del The Guardian per evitare ulteriori fughe di notizie.
“Non siamo preoccupati”
Il Presidente del Copasir ha affermato che le informazioni rilasciate dall’ambasciata italiana “sono di portata inferiore rispetto a quanto uscito sui media” e che nessun organo di controllo abbia fatto pressioni. Stucchi ha aggiunto che il Dis ha fornito “risposte abbastanza esaustive” e “si è detto disponibile a riferire in futuro nuovamente sul tema e ci sentiamo sereni. L’accesso dei servizi alle banche dati degli operatori di telecomunicazione avviene nel rispetto delle norme in vigore”.
Nel frattempo si attende che l’Italia risponda alla richiesta di asilo politico inviata da Edward Snowden, l’informatico della NSA che ha rivelato al mondo PRISM e che sperava di aver trovato nell’Ecuador una via di fuga dalle autorità statunitensi.