Un team di ricercatori svizzeri ha realizzato un braccio robotico in grado di catturare i detriti spaziali pericolosi per le attività di satelliti e astronauti
Lo spazio intorno alla Terra è ricolmo dei detriti provenienti dai satelliti in disuso o dai rifiuti delle missioni spaziali. Questa coltre di oggetti è un serio pericolo per le attività al di fuori dell’atmosfera tanto che qualche tempo fa i resti di una sonda cinese distrutta avevano reso inutilizzabile un satellite russo per le telecomunicazioni. Il problema non è di facile soluzione ma dalla Svizzera potrebbe arrivare un valido aiuto alle operazioni di pulizia spaziali.
Il braccio robotico spazzino dello spazio
I ricercatori dell’École polytechnique fédérale di Losanna hanno realizzato in collaborazione con l’Esa, che attraverso il satellite Sentinel 1A vigilerà sulle catastrofi naturali, un braccio robotico in grado di catturare anche gli oggetti più piccoli ad una velocità straordinaria. L’articolazione meccanica è infatti dotata di una mano con 4 dita con una capacità di reazione di appena cinque centesimi di secondo. Il sistema di telecamere integrato e un software preinstallato permettono al robot di calcolare traiettoria, velocità e rotazione degli oggetti da catturare, compresi quelli che viaggiano a incredibili velocità nello spazio.
Anche in Giappone è stato sviluppato un sistema per la raccolta dei detriti spaziali. I ricercatori nipponici hanno pensato di utilizzare una rete magnetica composta da sottili fili di allumino per catturare i rifiuti e spingerli verso la bassa atmosfera, dove a causa dell’attrito si disintegreranno.