Ottime notizie sul fronte della lotta al cybercrimine, dopo la maxi retata da parte dell’Europol e dell’FBI che ha portato ieri all’arresto di quasi 100 hacker in 16 paesi diversi, che ora rischiano fino a 10 anni di prigione
Tra questi, due sviluppatori di BlackShades, un tool che è stato in grado di infettare circa mezzo milione di computer sparsi per il globo, rubando informazioni sensibili o addirittura attuando vere e proprie estorsioni.
E arriva dall’FBI l’identificazione dei due cybercriminali: si tratterebbe dello svedese Alex Yucel e dello statunitense Michael Hogue. Il primo, ritenuto il capo dell’organizzazione, aveva già un arresto alle spalle in Moldavia ed era in attesa di estradizione negli Stati Uniti.
Yucel aveva messo in piedi una vera azienda, assumendo e licenziando impiegati, pagando stipendi e gestendo la distribuzione del tool attraverso un team ben strutturato e funzionante: un direttore del marketing, uno sviluppatore web e un gruppo di rappresentanti che deputati alla vendita di Blackshades ai clienti, con la garanzia di un supporto tecnico.
Incriminate le funzionalità extra
Attualmente sotto sequestro da parte dell’FBI, Blackshades è un utility per il controllo remoto (costa circa 40 dollari) che può venire utilizzato anche in maniera legittima (il suo nome completo è infatti Blackshades Remote Access Tool). Sono le sue “funzionalità extra” ad essere sfruttate in modo criminoso: attacchi DDoS, controllo della webcam, keylogging, URL redirecting, download di malware, richieste di riscatto, furto di dati personali, di identità e di password, accesso a documenti, foto e altri file presenti sul computer.
Sono quindi le personalizzazioni del tool a renderlo potenzialmente pericoloso; varie versioni sono stante infatti rinvenute, disponibili sul sito web e pronte per finire nelle mani di qualche esperto hacker in giro per il mondo.
L’ascesa del cybercrimine
Del resto il cybercrimine è così diffuso che non ha più età, tanto che anche i più piccoli, a volte anche inconsapevolmente, si cimentano in ingegnosi quanto sorprendenti azioni criminali: è il caso di Kristoffer, il mini-hacker di soli 5 anni che ha scoperto come violare l’account Xbox del padre per continuare a giocare.
Anche se in questo momento il primo obiettivo degli hacker sono senz’altro i Bitcoin, che nel 2013 hanno raggiunto un valore di oltre 1.200 dollari, spingendo sempre più cybercriminali a cercare di rubarli.
Proprio per facilitare gli utenti nell’accorgersi della presenza di malware sul proprio computer, l’FBI ha pubblicato una breve guida che spiega come rilevare queste minacce alla sicurezza.