On the cutting hedge with Litecoin

La nuova frontiera degli investimenti in crypto-valute: i Litecoin
La competizione nell’ambiente si sta estendendo, negli ultimi mesi le new entry del settore stanno spodestando il Bitcoin dal suo ruolo di unica crypto-alternativa alle valute tradizionali. Il Bitcoin si trova a fare i conti con altri sistemi di pagamento non tradizionali che promettono servizi più efficienti e prestazioni più adeguate all’uso commerciale. I suoi principali competitors sono Litecoin e PPCoin, essi stanno sviluppando una strategia che punta su una maggiore velocità, praticità e sicurezza delle transazioni.

Verso la fine di novembre 2013, il cambio con dei Litecoin con il dollaro fece un balzo del +400% portando il tasso a $28 (oggi ne vale circa $12). Con una capitalizzazione di mercato in netta ascesa, si può tranquillamente affermare che il secondo posto occupato dai Litecoin nel mercato delle crypto-valute è indiscussa.

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Detto ciò, è spontaneo chiedersi: cosa sono veramente e come funzionano i Litecoin?

Litecoin nasce nel 2011 dall’idea di un ex Googler, Charlie Lee, laureato al MIT. Il punto di partenza sono stati proprio i Bitcoin, dai quali Charlie Lee ha tratto ispirazione per poi apportare, non poche, migliorie. Si tratta sempre di una moneta elettronica basata su un protocollo criptante open source, regolata e distribuita attraverso una rete peer-to-peer. Ogni utente ha la possibilità di creare moneta attraverso il processo di “mining” purché in possesso di un hardware sufficientemente potente e di tempo a disposizione.  Tuttavia, vi sono delle caratteristiche che contraddistinguono sostanzialmente i sistemi di funzionamento delle due crypto-valute.  Riguardo alla sicurezza i Litecoin sembrerebbero più strutturati a differenza dei Bitcoin, vittime, in più circostanze, di furti digitali che hanno messo a repentaglio la loro reputazione e le loro quotazioni. I Litecoin si contraddistinguono per un diverso protocollo di protezione, denominato scrypt. Si tratta di un algoritmo che richiede un’elevata capacità computazionale per generare password di accesso, tale da rendere quasi impossibile (o se vogliamo sconveniente) qualsiasi tentativo di hacking.

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A questa complessità sotto il profilo della sicurezza, si contrappone una maggiore accessibilità degli utenti interessati al processo di mining. Il software utilizzato per generare i Litecoin, infatti, è volutamente più leggero rispetto a quello dei Bitcoin e il processo di mining può essere svolto in maniera efficiente anche attraverso i normali pc domestici. Una delle principali conseguenze di questa scelta è che i possessori di schede grafiche FPGA e ASIC[1] sono avvantaggiati rispetto ai possessori di una normale CPU in termini di accesso al mining ma non giocano come unici player nel processo. Ovviamente, minare con una semplice CPU non è di certo la scelta più profittevole ma, per questa crypto-valuta, è pur sempre possibile.
Altra caratteristica chiave di questa new entry è la rapidità di conferma delle transazioni, il tempo richiesto per risolvere la proof of work challenge si riduce a 2 minuti e mezzo, contro gli 8-10 minuti richiesti dai Bitcoin. Inoltre, l’offerta totale di Litecoin è nettamente superiore a quella della sua rivale. La produzione di Bitcoin, infatti, andrà avanti sino al 2140, per arrivare a un ammontare massimo di 21 milioni di BTC. I Litecoin, invece, potranno raggiungere una cifra ben quattro volte superiore, per un totale di 84 milioni.

A questo punto, però, sorge spontanea una domanda: i Litecoin possono veramente offrire qualcosa di diverso dai Bitcoin?

Una delle critiche più frequenti mossa ad essi è quella di essere semplicemente una copia della crypto-valuta per eccellenza. Tutte le modifiche apportate, per molti, non sono altro che uno specchio per le allodole, come si suol dire. Basta concentrarsi sulle divergenze più evidenti: il tempo di conferma delle transazioni e l’offerta complessiva di moneta. Quanto al primo aspetto, il minor tempo necessario per minare un nuovo blocco non è sinonimo di maggiore rapidità nella conferma delle transazioni. Nel sistema Bitcoin, perché una transazione venga confermata definitivamente, l’aggiunta di sei blocchi alla catena non può essere paragonata a sei nuovi blocchi in quello Bitcoin, per avere lo stesso peso ne occorrerebbero molti di più. Per quanto riguarda l’offerta di moneta, sebbene quella di Bitcoin si fermerà ad un ammontare massimo di 21 milioni, ogni Bitcoin è divisibile in otto parti e quindi, in futuro, si potrebbe quotare una sua frazione. A questo punto, gli 84 milioni di Litecoin non possono essere considerati la soluzione al limite di emissione dei Bitcoin. Inoltre, al tasso di cambio attuale, i Litecoin valgono decisamente meno rispetto ai Bitcoin, per cui, considerando che anche i Litecoin possono essere divisi come i Bitcoin, le frazioni ottenute da essi avrebbero\ un tasso di cambio irrilevante rispetto a quello delle frazioni  dei Bitcoin salvo un ribaltamento dei tassi di cambio delle due crypto-valute.
L’interesse degli investitori per i Litecoin sembra essere in continuo aumento. In questo momento il maggiore successo si registra in Europa, specialmente nei Paesi Bassi, nella Repubblica Ceca, in Finlandia e in Russia. Inoltre Mt.Gox, la più grande piattaforma di scambio di Bitcoin, ha recentemente annunciato la possibilità di offrire un supporto alla nuova valuta.

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Si tratta quindi di un investimento allettante per chi vuole entrare nel mondo delle crypto-valute. L’unico ostacolo che potrebbe impedire ai Litecoin di raggiungere quotazioni tanto elevate quanto quelle dei suoi competitor è la maggiore offerta di moneta complessiva che al tempo stesso potrebbe essere una difesa contro l’elevata volatilità nell’ambiente.
Non possiamo di certo stabilire con certezza quale sarà il futuro di questa cripto-valuta, la sua performance dipenderà dall’attenzione degli investitori e dalla sostenibilità del protocollo. Intanto, possiamo dire che il Litecoin inizia ad essere usato da qualche azienda e da diversi siti sul web.  Circola proprio in questi giorni la notizia che il noto sito torrent, The Pirate Bay, inizierà ad accettare donazioni non solo in Bitcoin ma anche in Litecoin.

Insomma se il nuovo oro sono i Bitcoin, l’argento saranno veramente i Litecoin come si auspica Charles Lee?

 


[1] Va inoltre notato che dato l’uso dell’algoritmo Scrypt, la costruzione e produzione di FPGA e ASIC per minare Litecoin è assai costosa

 

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