CUD 2013 elettronico, numerosi i disagi per i cittadini

Doveva essere una rivoluzione, ma secondo Assoutenti i disagi superano gli aspetti positivi, almeno per ora

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Una delle rivoluzioni della nuova Italia digitale che si rinnova con la Legge di Stabilità è senz’altro il Cud. Nella legge è chiaramente espresso come da quest’anno gli enti previdenziali invieranno il Cud agli utenti esclusivamente in via telematica (la forma cartacea può essere ancora inviata ma solo su espressa richiesta dell’interessato). L’INPS ha comunicato che già da febbraio sul suo sito è disponibile il modello Cud per tutti gli iscritti tramite tessera sanitaria e Pin. Ecco il problema, proprio il Pin: per il suo corretto inserimento sembra si debba partecipare quasi a una caccia al tesoro. Il Pin dell’Inps, per questioni di sicurezza, è composto da due parti specifiche e indipendenti. Solo quando si è in possesso di entrambe si può entrare sul sito tramite le proprie credenziali ed effettuare le operazioni necessarie.

Pin questo sconosciuto

Nei mesi scorsi tutti i cittadini italiani (o quasi) hanno ricevuto una lettera all’indirizzo di residenza con la prima parte del Pin richiesto dall’INPS. Tramite queste prime otto lettere l’utente avrebbe dovuto cliccare sul sito e ottenere attraverso un accesso temporaneo i restanti otto caratteri necessari per completare la password di accesso. Il problema è che molti hanno lamentato difficoltà nell’effettuare l’operazione di auto verifica, soprattutto coloro che sono più avanti con l’età. Molti anziani, sia per non conoscenza dei fatti che per analfabetismo digitale, potrebbero non sapere come agire, anche in assenza di parenti o amici che possano fare da tutor.

Le chiamate ai patronati

Ecco allora l’assalto ai patronati, sindacati e Caaf, che hanno ricevuto segnalazioni e richieste di aiuto proprio per scaricare il proprio Cud, diventato oramai solo elettronico. L’Inps, recepita la difficoltà per vari target di cittadini, ha deciso di aprire un altro canale per la ricezione del Cud. Si tratta della possibilità di andare in posta e, con una spesa di 2,70 euro, farsi stampare il Cud presso gli uffici, rispettando la coda di chi è in fila per tutt’altri motivi. C’è sempre la possibilità di rivolgersi ad un Caf oppure ad un parente o amico che abbia maggiore dimestichezza nelle pratiche online, al quale si deve dare carta di identità, tessera sanitaria e prime otto cifre ricevute via posta.

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La risposta dell’Inps

Un’operazione che ha consentito all’Inps di tagliare circa 130 milioni di euro in spedizioni postali, in un momento di crisi si tratta di una scelta coraggiosa che dovrebbe portare vantaggi sul lungo raggio. La rivoluzione del Cud telematico doveva completarsi, secondo le previsioni dai sindacati, nel 2015 per consentire un graduale aggiornamento dei soggetti interessati che avrebbero potuto ricevere istruzioni e suggerimenti su come agire.