Quanto ha attecchito il crowdfunding in Italia? Ne abbiamo parlato con ad Alessandro Colombo
Quanto ha attecchito il crowdfunding in Italia?
Il primo articolo che ho pubblicato sul tema del crowdfunding risale a settembre 2009. Sono passati più di tre anni e possiamo dire che il fenomeno è letteralmente esploso, non solo in America ma anche nel nostro Paese. Quando ho pubblicato “Kickstarter: finanzia la tua idea in rete” le piattaforme attive in Italia erano 4. Ad oggi se ne contano poco meno di una ventina. Daniela Castrataro, co-founder & director di una società di consulenza e ricerca aziendale, è stata tra le prime a pubblicare un report dettagliato sullo stato di salute del crowdfunding nel nostro Paese. Dallo studio sono emersi alcuni dati interessanti. Sintetizzando e semplificando: sono 30.000 i progetti complessivamente presentati alle piattaforme di Crowdfunding attive a partire dal lancio di Produzioni dal Basso, la prima piattaforma a insediarsi sul mercato italiano nel gennaio 2005; 13 milioni di euro è il valore complessivo dei progetti finanziati; 78%, 15%, 7% sono le percentuali delle idee presentate in Rete e suddivise secondo le tre principali forme di Crowdfunding, social-lending, equity-based, donation/renard-based.
Come è regolamentato il Crowdfunding?
Attualmente l’Italia è il primo paese in Europa ad aver emanato una regolamentazione sull’Equity Crowdfunding. Se ne è occupata la Consob seguendo l’iter previsto dal Decreto Sviluppo Bis, Dl 179/2012, convertito con la legge 221/2012. Uno degli aspetti più interessanti del lavoro che la Consob ha portato avanti in questo ultimo periodo è la parte che riguarda la regolamentazione della raccolta di capitali di rischio destinati alle StartUp innovative attraverso lo strumento del Crowdfunding. Nello specifico sono stati delineati i criteri per individuare una StartUp innovativa, sono stati previsti gli incubatori certificati ed infine è stato istituito il Registro dei portali di Crowdfunding.
Vedi il Crowdfunding come una semplice opportunità o come uno strumento che può cambiare il panorama dei progetti su cui investire?
Lo sta già cambiando. Sicuramente lo ha fatto finanziando idee nel mondo del sociale, delle arti o dei videogames, pensiamo al videogioco Double Fine che ha raccolto 1 milione di dollari in 24 ore su Kickstarter. Il Crowdfunding, così come il Crowdsourcing, sono modelli che per loro natura per poter funzionare hanno bisogno della folla (crowd). E’ da notare che la “folla” sta crescendo sempre più. Grazie allo sviluppo delle reti mobile e al potenziamento dell’infrastruttura telefonica le persone che hanno accesso ad Internet sono in aumento. Con esse aumentano conseguentemente le probabilità per un progetto, soprattutto se innovativo, di trovare terreno fertile per nascere, crescere e consolidarsi.
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Alessandro Colombo
Sviluppa idee di business in ambito digital. Segue con particolare interesse chi fa e chi permette innovazione. Ha collaborato con più StartUp tra le quali citiamo Oilproject, la più grande scuola online italiana. Attualmente collabora con lo Studio Landi & Partners, società di consulenza strategica e gestionale che offre servizi di Temporary Management.