CommVault all’attacco anche in Italia

Nuovo country manager e obiettivi ambiziosi, che parlano di raddoppio nell’organico e nel fatturato, per la società attiva nella protezione e nella gestione dei dati

L’inizio del nuovo anno fiscale, che per molte aziende inizia in aprile, porta un nuovo country manager alla filiale italiana di CommVault. E Rodolfo Falcone, appena insediato nell’incarico dopo aver guidato per alcuni anni nel nostro paese Check Point Software, ha voluto incontrare la stampa per condividere gli ambiziosi progetti che si è posta per l’Italia la società specializzata nella protezione e nella gestione dei dati. Progetti che hanno un comune denominatore: quello del raddoppio. A cominciare dall’organico, che se oggi è di cinque persone, presto sarà portato a dieci unità, tra personale di vendita e di supporto. Ma un altro dato destinato a raddoppiare è quello del fatturato, oggi di cinque milioni di euro. Obiettivi sicuramente importanti, ma le ambizioni sembrano ben riposte, visto che CommVault sta crescendo in doppia cifra e l’Italia ha fatto percentuali anche migliori nel corso dell’ultimo trimestre, come ha spiegato Falcone.

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Strategia completa di gestione dati

Tra le linee guida del nuovo numero uno nel nostro Paese vi è innanzitutto quella di spostare sempre più il focus dal “semplice” backup verso una strategia completa di gestione dei dati che li renda fruibili da qualunque luogo e in qualsiasi istante: “Con le nostre soluzioni, noi diamo valore al dato, e il backup è la tecnologia che ci consente di fornire il vero valore, che è la fruibilità del dato in maniera universale”, ha sottolineato Cristian Meloni, technical sales manager di CommVault Italia. E in effetti, Simpana 10, la versione più recente della piattaforma software di CommVault, offre funzionalità di backup e di archiviazione convergenti, che consentono analisi di business intelligence, riduzione dei costi e diminuzione della complessità operativa, oltre che di modalità avanzate di recovery, replica, snapshot management e possibilità di accedere sempre e in ogni luogo ai dati e alle informazioni.

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Il ruolo dei partner e dei service provider

La strategia di crescita passa necessariamente anche per il canale, dal quale passano tutte le vendite di CommVault, anche se la società punta ad arrivare a una gestione diretta di alcuni large account. Ma è un fatto che è in corso una riqualificazione completa dei partner: “A fine maggio abbiamo previsto due meeting specifici – annuncia Falcone -, nei quali sceglieremo i nostri partner. Non credo che ci occorra avere duemila rivenditori, in quanto ci possono bastare 15 partner al Nord e 5 a Roma, però devono essere ben strutturati, cioè in grado di operare in mercati eterogenei e soprattutto disporre di una parte di servizi molto solida. Perché la verità è che la gestione dei dati non è un argomento semplice e nello stesso tempo è anche un’opportunità: con i nostri partner venderemo le licenze, ma loro forniranno i servizi, che costituiscono un ulteriore 20 per cento di valore”.

Ma non sono solo i partner a interessare la società, visto che molti service provider utilizzano la soluzione di CommVault per erogare servizi: “Abbiamo la migliore console di management del mercato – ha sostenuto con enfasi Falcone -, che consente ai service provider di erogare i servizi in maniera molto efficiente abbattendo i costi di gestione, in quanto è configurabile e ‘customizzabile’ al massimo”. Infine, un occhio è rivolto anche alle piccole e medie imprese, per le quali sarà più avanti disponibile una versione di Simpana già “pacchettizzata”, che al momento è stata presentata negli Stati Uniti.