Clusit 2014: gli hacker contro istituzioni e politica

Le principali cyber minacce nell’industria farmaceutica

Secondo l’ultimo rapporto dell’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, il cybercrime in Italia è (purtroppo) una cruda realtà e interessa soprattutto soggetti pubblici

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Il prossimo 18 marzo si terrà a Milano il consolidato Security Summit. Sarà l’occasione per vedere nel dettaglio il Rapporto Clusit 2014, ovvero il panorama del crimine cibernetico in Italia, chi colpisce, in che modo e con quale trend. In attesa dell’appuntamento di metà marzo, l’Associazione ha fornito alcune istantanee di come il cybercrime interessa la nostra penisola. In confronto al 2012, lo scorso anno il numero degli attacchi informatici è pressocché rimasto lo stesso, la differenza è nelle conseguenze a cui gli ultimi hanno portato, facendo segnare gravi perdite, in termini economici, nei confronti dei soggetti colpiti.

I trend degli attacchi

Come viene segnalato nel report, oltre il 50% degli “incidenti” informatici avvenuti nel 2013 è rappresentato da attacchi specifici di cybercrime con una crescita costante di attività di hacktivism e cyber espionage. Le vittime preferite degli attacchi riguardano sistemi informatici del settore governativo, finanziario e politico. Tra le tecniche più utilizzate vi è un crescente utilizzo di attacchi DDoS e dello sfruttamento di vulnerabilità esistenti in sistemi specifici. Una curiosità: il Rapporto Clusit 2014 si fregia della base dati rilevata dal Security Operations Center di Fastweb che ha donato una visione maggiormente statistica al fenomeno del cybercrime.

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