Tutti ne parlano. Provate a cercare la parola “cloud” su Google, vedrete che vi verranno presentate 932 milioni di occorrenze.
La ricerca si riduce, ma mantenendosi su valori umanamente ingestibili (ovvero intorno ai 32 milioni di link) se la affiniamo con l’accoppiata dei termini “cloud computing”. In ogni caso penso e spero che perlomeno si condivida tutti quanti la definizione generale, ovvero del cloud come quell’insieme di tecnologie che permette l’erogazione di servizi grazie alle risorse base distribuite e virtualizzate in rete (wikipedia docet…tra parentesi diamo tutti una mano affinché wikipedia si salvi da leggi inutilmente e antipaticamente censuranti).
Fin qui ci siamo, però poi ci sono vari distinguo e declinazioni, da chi giudica il cloud come una “semplice” evoluzione di internet, a chi crede che non sia altro che una rivisitazione di quello che anni fa era considerato mainframe. C’è chi giura che è vera rivoluzione, chi la banalizza e la contesta come pura invenzione marketing. Ma la “nuvola” – gretta ma semplice traduzione italica del termine english così aristocraticamente shic – secondo me non può essere banalmente racchiusa in definizioni nette di chi, come spesso accade, si polarizza su posizioni diametralmente opposte, stile guelfi o ghibellini.
No, io penso che anche in questo caso non ci troviamo di fronte a una rivoluzione, semmai a un’evoluzione. Continuo a pensare che tutto l’ICT, oltre alla famosa e untouchable legge di Moore – che ci dice che ogni diciotto mesi la tecnologia raddoppia le sue potenzialità – e alle “leggi di Murphy” che sono assoluta verità come potrei personalmente testimoniare dall’alto della mia trentennale esperienza nel settore (ndr: invito di cuore i rari – se non unici- lettori che non le conoscessero di farsi un giro in rete per capirne di più, non ve ne pentirete), segua in particolare e in maniera scientifica con ripetibilità galileiana la prima legge della termodinamica, ovvero quella che afferma che nulla si crea, nulla di distrugge ma tutto si trasforma.
Ci sarà da capire. Ci sarà da imparare. Ci sarà da approfondire (anche) con la nuvola, insomma. La Nuvola si gonfia ed è pronta a far piovere e la pioggia nutre la terra, che genera vita. Mi pare che sia comunque una bella storia, no?
Meditiamo, gente, meditiamo… 🙂
Tratto dall’editoriale della newsletter di DMO. Per iscriverti alla Newsletter registrati al portale cliccando qui
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