Lo rivela il Cloud Dividend Report condotto dal Cebr e sponsorizzato da EMC. Anche il mercato finance otterrà vantaggi economici considerevoli. Nell’area EMEA verranno creati 800.000 posti di lavoro nel settore pubblico
763 miliardi di Euro e milioni di posti di lavoro generati entro il 2015: questi i numeri della rivoluzione economica che l’adozione del cloud computing porterà in Europa e che toccherà tutti i diversi settori verticali. Tra questi, i mercati che si avvantaggeranno maggiormente saranno quelli della distribuzione, del retail e dell’hospitality, dove i servizi basati sul cloud contribuiranno a creare un valore di 233 miliardi di Euro.
Il Centre for Economics and Business Research (Cebr) ha reso noti ulteriori dettagli della ricerca Cloud Dividend report 2011 condotta nel mesi scorsi per conto di EMC focalizzata sui principali settori economici quali l’Italia, la Francia, la Germania, la Spagna ed il Regno Unito. Il cloud computing consente di rendere disponibili alle aziende informazioni e tecnologie in modo sicuro, scalabile e sotto forma di servizio – quando sono necessarie. Questo modello di accesso alle informazioni ed alle tecnologie consente di accelerare il time-to-market, rimuove le tradizionali barriere all’ingresso e permette alle aziende di sfruttare al meglio nuove opportunità di mercato. Lo studio si concentra sui tre principali modelli di cloud computing attualmente disponibili: public cloud, controllato da un fornitore di servizi cloud, private cloud, controllato internamente dallo staff IT di un’organizzazione e hybrid cloud, la combinazione dei due.
I 233 miliardi di Euro che verranno generati nel settore della distribuzione, del retail e dell’hospitality deriveranno da una combinazione tra creazione e sviluppo di business e riduzione dei costi. Il totale complessivo rappresenta il 31 % dei vantaggi economici complessivi generati nell’area, con il 77 % del valore derivante da soluzioni di cloud privato e ibrido.
Secondo la nuova ricerca, la maggior parte delle opportunità di occupazione verranno create dall’adozione del cloud computing nei settori quali il pubblico, l’education e lla sanità, in cui si prevede complessivamente la disponibilità di ben 800.000 posti di lavoro. Nel complesso, saranno 2,4 milioni i nuovi posti di lavoro che verranno creati nei cinque paesi entro il 2015.
Oliver Hogan, managing economist del Cebr, spiega: “La nostra ricerca dedicata all’impatto economico del cloud computing ha rilevato significativi vantaggi economici legati alla sua adozione nei vari settori verticali. Stimiamo che il maggior ritorno economico derivante dall’implementazione di progetti cloud venga registrato nella distribuzione, nel retail e nell’hospitality, malgrado una congiuntura economica non certo favorevole. Anche i servizi bancari e finanziari verranno impattati positivamente da questa evoluzione tecnologica, anche se in quantità minore in termini assoluti. Non va però dimenticato che uno dei principali driver della crescita economica è la creazione di posti di lavoro e qui si prevede che il settore pubblico sarà quello ad avvantaggiarsi maggiormente con ben 800.000 nuovi posti.”
Sandra Hamilton, Vice President EMEA di EMC Consulting, aggiunge: “L’adozione di servizi e tecnologie cloud in Europa consente quell’agilità di business necessaria per poter competere con successo in un mercato impegnativo quale quello attuale. Un elemento critico affinché le aziende raggiungano tutti i vantaggi promessi dal cloud computing sta nella virtualizzazione delle applicazioni mission-critical, che possono essere rese maggiormente disponibili ed abilitare così la flessibilità tipica del cloud computing, con tutti i vantaggi economici ad esso collegati.