Cloud pubblica, privata o ibrida, qual è la più adatta per la vostra azienda?

La decisione di implementare una cloud privata, pubblica o ibrida si basa sui servizi utilizzati da un’impresa e sull’efficacia della sua integrazione

A cura di Albert Zammar, Regional Sales Manager di Riverbed Technology

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La crescita del cloud computing ha indubbiamente generato numerose discussioni, dibattiti, scambi di opinione e confusione.

Un elemento certo c’è: il cloud computing si è consolidato e ha modificato la natura della delivery IT. È sufficiente dare un’occhiata ai numeri. Secondo IDC, il mercato del software cloud ha raggiunto 22,9 miliardi dollari di fatturato nel 2011 e crescerà fino a 67,3 miliardi dollari entro il 2016, senza contare i miliardi che verranno spesi per le infrastrutture a supporto delle cloud private e ibride.

I diversi tipi di cloud – private, pubbliche e ibride – sono generalmente raggruppati sotto il cappello di cloud computing. Ma in realtà sono diverse. Decidere quale sia la migliore potrebbe essere di attrito alla decisione di spostare applicazioni, dati e servizi off premise.

Ogni cloud ha i suoi pro e contro, e a seconda dell’azienda, di uno scenario e delle applicazioni, una tipologia può diventare di volta in volta la migliore. Allo stesso modo, è diverso l’impatto sulle applicazioni e sulle prestazioni di rete che devono essere considerate prima dell’implementazione. Diamo un’occhiata a ogni modello.

Cloud pubblica

In una cloud pubblica i servizi e le infrastrutture sono fornite off-site, via Internet. Questo significa che un’azienda può usufruire di un servizio e utilizzare lo storage, l’elaborazione e altri servizi immediatamente attraverso un portale online.

In questo modo la cloud pubblica offre flessibilità e facilità d’uso, rendendola la soluzione ideale per le aziende che hanno bisogno di fornire rapidamente un servizio al mercato, che hanno pochi ostacoli normativi, e che utilizzano dati che non devono essere strettamente integrati con le altre componenti di business. La cloud pubblica permette inoltre alle aziende di noleggiare potenza di elaborazione e archiviazione, addebitate su base discreta.

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I servizi cloud pubblici sono anche convincenti grazie alla loro scalabilità ed elasticità – un service provider che supporta migliaia di imprese può garantire costi inferiori rispetto a un qualsiasi business singolo, ed è in grado di fornire capacità di adattamento a carichi di lavoro in continuo cambiamento come spese operative e non capitali.

Tuttavia, ci sono ancora preoccupazioni per la sicurezza, la privacy e il controllo dei dati per quanto riguarda la cloud pubblica.

Un’altra grande sfida sono le prestazioni. Spostare i servizi in una cloud pubblica comporta che le imprese accettino che le loro applicazioni siano potenzialmente eseguite in qualsiasi parte del mondo, laddove è situato il data center del service provider.

La maggior parte dei servizi di cloud pubblica, nelle proprie condizioni di utilizzo, non specifica la località in cui si trova il data center, favorendo la libertà di spostare lavoro per ridurre i costi di gestione. In sostanza, la distanza (e la latenza) nell’accesso alle applicazioni può aumentare in maniera significativa per tutti in azienda. Ciò che più sorprende sono le distanze che possono cambiare in modo imprevedibile.

Cloud privata

Le organizzazioni IT che non hanno adottato la cloud pubblica per le proprie applicazioni e dati a causa di dubbi sulla sicurezza, sull’integrazione e preoccupazioni relative alla disponibilità, possono optare per una cloud privata.

Con una cloud privata, le aziende possiedono e gestiscono servizi IT interni che ospitano applicazioni e dati fondamentali per il business all’interno del firewall, avendo la flessibilità di spostare carichi di lavoro sui server in caso di picchi di utilizzo o di installazione di nuove applicazioni.

Per le aziende di settori sensibili e con rigide compliance, come il farmaceutico o finanziario, una cloud privata può essere la proposta più allettante. Allo stesso tempo, molte imprese preferiscono ancora la cloud privata per i propri dati business-critical in quanto fornisce un controllo completo sulle informazioni. Questo aiuta a mitigare le preoccupazioni sulla sicurezza e il monitoraggio dei dati, ma è più difficile fornire scalabilità.

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Le cloud private permettono alle organizzazioni IT di ottenere una maggiore utilità dall’infrastruttura che hanno implementato. In una cloud privata, le aziende intraprendono il consolidamento di risorse IT distribuite e virtualizzano quelle presenti nel data center, consentendo alle divisioni IT di fornire una gestione a costi contenuti, incrementando la velocità di servizio.

Tuttavia, è un’arma a doppio taglio in quanto le implementazioni di cloud private potrebbero mettere a dura prova le risorse esistenti e i processi di lavoro. Quando un dipartimento IT consolida le risorse, le applicazioni e i dati sono generalmente spostati lontano da molti utenti. I dipendenti delle filiali e i lavoratori mobili devono così accedere alla WAN per ottenere le informazioni di cui hanno bisogno. La conseguente latenza può spesso ridurre drasticamente le performance e rendere l’attività meno produttiva.

Allo stesso tempo, il consolidamento metterà più pressione anche sulla banda disponibile che connette le filiali al data center. Con le risorse consolidate, saranno ancora più numerose le richieste degli utenti verso il data center e la WAN sarà responsabile del trasporto di una quantità maggiore di traffico, che può comportare una congestione di banda o anche portare un’azienda ad aumentarne la disponibilità.

Infine, le infrastrutture e i servizi virtualizzati nelle cloud private potrebbero ostacolare le capacità dei team IT di controllo e risoluzione dei problemi applicativi. Gli switch virtuali situati su host virtualizzati vedono traffico che non tocca mai la rete fisica. Reti overlay virtuali offrono una maggiore flessibilità nel suddividere una rete rapidamente, ma ciò avviene con la costruzione di tunnel che gli strumenti tradizionali di monitoraggio di rete non sono in grado di controllare. Fortunatamente le soluzioni di network performance management di prossima generazione sono disponibili per risolvere questi problemi di visibilità.

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Cloud ibrida

In molti casi la cloud ibrida fornisce il meglio di entrambi i mondi e sta diventando uno standard in quanto fornisce alle imprese la flessibilità di spostarsi tra i due modelli a seconda delle necessità aziendali in continuo cambiamento.

Distribuendo le risorse in una cloud ibrida, un’organizzazione può mantenere ogni aspetto del proprio business nell’ambiente più adeguato. La sfida che emerge quando si uniscono cloud pubblico e privato è che l’integrazione tra i servizi diventa più difficile a causa della perdita della consistenza dei dati. Questo è causato dalla gestione congiunta, dalle potenziali differenze nelle interfacce e nelle piattaforme di sicurezza, di processi e di reportistica da amministrare.

In qualità di architettura composta, una cloud ibrida coinvolge i poteziali impatti di rete di entrambe le cloud, privata e pubblica: applicazioni fornite attraverso un servizio pubblico sono situate ovunque nel mondo, mentre quelle di una cloud privata sono consolidate in un piccolo cluster del data center, creando un probabile collo di bottiglia alle performance di rete.

Accelerare i servizi cloud

Se un’azienda sviluppa una cloud privata, utilizza un servizio di cloud pubblico o (più probabilmente), sceglie un approccio ibrido, la WAN optimization è una strategia consolidata che permette alle imprese di ottenere i benefici – in termini di costi, scalabilità e gestione -, del cloud, raggiungendo i livelli di performance e la visibilità necessari per una forza lavoro produttiva.

Con la velocità in cui il cloud computing sta prendendo piede, presto o tardi, saranno sempre più numerose le aziende che avranno bisogno di capire come beneficiare dei vantaggi del cloud e sarà necessario considerare quale modello sia più appropriato. Indipendentemente dalla scelta, sarà fondamentale comprendere l’impatto che ogni modello potrà avere sulla loro infrastruttura e topologia IT, per assicurare nessun calo di prestazioni nelle attività degli utenti.