Ma voi avete le idee chiare riguardo al cloud computing? Io no. Certo, se ci si attiene a una sorta di breviario tecnologico fornito da analisti e guru del settore, che etichettano servizi, applicazioni, piattaforme per poi catalogarle nei generi più vari – software as a service, platform as a service, infrascructure as a service – parrebbe che tutto sia facilmente comprensibile. Ma declinare quella nomenclatura tecnologica nel mondo reale è quanto mai complicato, se non impossibile. E poi, diciamolo, il cloud ha aperto degli orizzonti di business del tutto nuovi e in perfetta antitesi con il modello dell’informatica più classica e convenzionale. Informatica, un termine ormai in disuso. Si parla di mobile computing, di comunicazione sociale, di internet computing, di cloud. Rispetto a quest’ultimo si continuano ad avanzare ipotesi sulla sua influenza nel percorso evolutivo dell’informatica aziendale.
Una gran parte degli utenti, si legge nei sondaggi e ricerche sponsorizzate dalla società di turno, hanno investito o investiranno nel nuovo paradigma di erogazione di servizi e applicazioni. Lo valutano, lo analizzano, lo sperimentano. Di fatto ciò che appare sempre più chiaro è che l’informatica, quella con la I maiuscola, quella che regge le sorti della finanza e delle grande imprese sparse per tutto il mondo, continua a essere una informatica gestita nel modo più tradizionale possibile. Il nocciolo duro dell’elaborazione dei dati non si è affrancato da una logica di continuità dell’esistente perché il cloud non è, per questa dimensione di aziende, la risposta più vantaggiosa, né in termini economici, né in termini di protezione delle proprie risorse.
Il cloud ha però aperto nuovi orizzonti e, forse già oggi, metabolizza oltre il 50% della potenza installata a livello mondiale. Amazon,Facebook, Google, Yahoo!, Linkedin, per citare le più note, ma tutte le internet companies che hanno conosciuto la loro fortuna nell’ultimo decennio hanno costruito un business che fa riferimento a data center progettati in modo assolutamente non convenzionale rispetto alle strutture e infrastrutture del mondo enterprise. All’interno di queste astronavi tecnologiche di nuova generazione anche il concetto di server è drammaticamente cambiato. Gl elementi strutturali e infrastrutturali sono stati sovvertiti.
Il consumo pro capite di capacità cloud tende ad essere sempre più alto. Ciascuno di noi utilizza un servizio che determina un consumo di potenza, energia ed elaborazione, di un qualche arsenale di CPU concentrato nei più svariati data center sparsi in giro per il mondo. Il cloud esiste, ma è del tutto fuorviante pensare che sia il modello che ha raccolto l’eredità del business informatico delle imprese.