Cisco: l’Internet of Everything digitalizzerà il mondo

Oggi, meno dell’1% di ciò che può essere connesso al web è in effetti collegato in rete: ma nel futuro c’è una crescita esponenziale di connessioni fra persone, processi, dati e oggetti, che sarà una carta vincente per chi abbraccerà per primo il nuovo scenario, e per chi saprà cogliere in modo creativo e dinamico le possibilità di innovazione “nascoste” nella immensa massa di nuove relazioni che si potranno creare. Questo è l’Internet of Everything

Lo ha spiegato oggi l’Amministratore Delegato di Cisco Italia Agostino Santoni in un evento dedicato a esplorare le opportunità e i nuovi scenari tecnologici dell’ Internet of Everything (IoE): una vera e propria nuova era digitale, che ha origine dalla radicalizzazione di fenomeni che già oggi sono evidenti nel mondo imprenditoriale e nella nostra società (quali la mobilità, l’abitudine a fruire di strumenti, contenuti e applicazioni attraverso la Rete ovunque ed in qualunque momento, le reti sociali) e dalle evoluzioni tecnologiche che permettono di dotare qualsiasi cosa e luogo di connettività, con sempre maggiore intelligenza e potenza di calcolo.

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Se ci sono voluti vent’anni per portare due miliardi di persone sul web, per connettere gli altri due ci vorranno meno di cinque anni: e se i 10 miliardi di oggetti connessi oggi alla rete sono meno dell’1% di quelli che potrebbero essere connessi, nel 2020 saranno già 50 miliardi (fonte Cisco IBSG). Questo trasforma radicalmente il mondo digitale come oggi lo conosciamo e rappresenta uno scenario foriero di grandi opportunità economiche e di innovazione.

“Per il nostro paese, si tratta abbracciare il futuro, nonostante le difficoltà e la relativa arretratezza tecnologica e infrastrutturale che ancora ci affligge; come evidenziano i nostri studi internazionali sul Valore dell’Internet of Everything, chi adotterà con prontezza questo modello tecnologico e culturale potrebbe ricavare subito, già alla fine di quest’anno, importanti guadagni economici e competitivi” ha spiegato Santoni.

Nella ricerca IoE Value Index di Cisco, infatti, per paesi a noi vicini come la Francia si calcolano 32 miliardi di dollari di profitti in più per le imprese del settore privato alla fine del 2013 che possono derivare dall’adozione di una visione e di tecnologie legate all’Internet of Everything. Globalmente, si tratta di profitti generati soprattutto in settori chiave anche per l’industria del nostro paese, quali il manifatturiero, ottenuti incidendo su processi chiave per qualsiasi tipo e dimensione di impresa – quali supply chain, logistica, organizzazione del lavoro.

Diventare l’ Azienda IT numero 1 – con l’apporto fondamentale dei partner

L’avvento dell’Internet of Everything coincide, per Cisco, con la scelta decisa di posizionarsi nei confronti dei clienti come N°1 IT Company dedicata a valorizzare l’apporto della tecnologia trasversalmente a tutte le aree di business e organizzative; IoE, inoltre, rappresenta la convergenza di tutte le priorità, le architetture, le direzioni di sviluppo tecnologico e operativo dell’azienda.

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Ciò pone Cisco nella situazione ideale per guidare il cambiamento, anche grazie al costante confronto con clienti e con i partner, che rappresentano la risorsa essenziale per transitare con successo verso la nuova era.

“Per vincere nell’Internet of Everything contano allo stesso modo due elementi: la capacità di gestire in modo solido, sicuro e affidabile una complessità senza precedenti e la capacità di immaginare nuovi strumenti e servizi, resi possibili dalle connessioni che via via si creeranno. Il tutto con il supporto di una Rete che sia intelligente, automatizzata e aperta. Per questo abbiamo già iniziato ad esempio a sostenere – e certificare – i nostri partner sulle architetture e soluzioni chiave per il nuovo scenario, quali ad esempio il cloud” ha detto Santoni.

Un cambiamento culturale per il Paese

L’Internet of Everything porta con sé anche un importante cambiamento culturale che deve essere veicolato a imprese ed enti pubblici del nostro Paese: mai come ora è essenziale adeguare i modelli operativi e organizzativi, prima ancora delle tecnologie da adottare. In un mondo in cui “tutto dialoga con tutto” le aziende e le amministrazioni devono essere un luogo in cui tutto e tutti dialogano con tutto e tutti.

“E’ un passaggio chiave in ottica di innovazione e competitività. Come in una rete l’informazione decisiva da gestire può arrivare in un dato momento dall’ultimo e più piccolo dei sensori, così una idea decisiva può arrivare da qualsiasi cittadino e dal più giovane degli impiegati: perdere l’opportunità lavorarci a causa di una struttura inadeguata al dialogo è un rischio che non ci si può permettere” ha aggiunto Santoni.

In questo senso, l’impegno di Cisco Italia per la trasformazione culturale del paese, in preparazione alla transizione verso i nuovi scenari tecnologici, si basa su una visione ben precisa: spingere le imprese e le persone a un utilizzo evolutivo della tecnologia – portando soluzioni a bisogni precisi, sostenendo la creazione delle infrastrutture di Rete a banda ultralarga di cui siamo ancora carenti e soprattutto mettendo al centro dell’attenzione le eccellenze italiane. Infatti, per sfruttare le potenzialità aperte dalla crescente interconnessione del mondo, la creatività e la qualità dei talenti che il mondo ci riconosce sono un fattore di vantaggio.

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Esempio di tutto questo è una nuova struttura organizzativa creata in Cisco Italia, denominata Solution LED: un team di figure commerciali e ingegneristiche che ha il compito di fare scouting alla ricerca di imprese, persone, start up che hanno risorse, prodotti, progetti che possono rispondere a esigenze di mercato ancora irrisolte. Le realtà con cui collaborare sono individuate studiando i trend di mercato, ascoltando i clienti – ed anche prendendo in considerazione proposte che arrivino dalle aziende stesse che si presentano al team.

“Facendo leva sulle potenzialità delle architetture tecnologiche Cisco, sulla capacità di arrivare al mercato tramite l’ecosistema di partner e sulla valorizzazione di competenze e idee italiane generiamo nuovo business per noi e offriamo la possibilità di veicolare efficacemente soluzioni costruite insieme: raggiungendo in particolare clienti di settori verticali che finora non trovavano risposte complete e pronte all’uso alle proprie necessità, perdendo l’occasione di sfruttare efficacemente le potenzialità del digitale” ha concluso l’AD.

Le architetture Cisco per vincere nell’ Internet of Everything: Cisco ONE, Enterprise Network, Data Center e Collaboration

Il proliferare di connessioni fra oggetti, persone, cose, processi imporrà una evoluzione nelle architetture tecnologiche volta a garantire sicurezza, flessibilità, rapidità, scalabilità nel quadro di nuovi modelli operativi. In particolare l’evoluzione investe il profilo della sicurezza, della privacy, della semplicità di gestione dell’ automazione di Reti che operino in modo sempre più autonomo, aperto e interconnesso – un elemento, quest’ultimo, fondamentale per assicurare la massiva capacità di scalare che può rendersi necessaria di momento in momento. A tutto ciò si aggiunge la gestione della complessità indotta dalla connessione di sensori e modelli di comunicazione intelligente macchina – macchina.

Il fattore comune per la gestione efficace di queste transizioni tecnologiche è il ruolo della rete nell’era dell’Internet of Everything. Deve essere una rete sicura, agile, sensibile al contesto; capace di trasferire all’utente le corrette policy di accesso ad informazioni e applicazioni; una rete “consapevole di se stessa” per poter auto-configurarsi, auto-ottimizzarsi, auto-ripararsi, auto-proteggersi; capace di gestire le domande massive di dinamicità, automazione e gestibilità dei nuovi modello cloud; capace di garantire scalabilità di calcolo, di storage, di networking; capace di integrare programmabilità, applicazioni aperte, funzioni di analisi in grado di trasformare dati grezzi in informazioni pronte all’uso.

Cisco ONE – Open Network Environment e la Enterprise Network Architecture

Cisco ONE è il portfolio Cisco per l’SDN e, più in generale, integra la programmabilità in tutta l’infrastruttura di rete per ottenere innovazione, protezione degli investimenti e spese operative inferiori. Nell’ambito enterprise, Cisco ONE Enterprise Network Architecture porta apertura e programmabilità alle reti campus e di filiale, rendendole più agili, performanti e indipendenti dalle applicazioni, il tutto fornendo ulteriore valore alle risorse di rete esistenti.

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Questo approccio consente alle organizzazioni di aprire le porte al Cloud e al BYOD, grazie alla possibilità di sviluppare un’applicazione un’unica volta e distribuirla ovunque e su tutti i dispositivi – via cavo o wireless, nel cloud o all’interno delle sedi centrali o periferiche. L’intera rete diventa più intelligente e scalabile. Non si tratta più della piattaforma, ma delle applicazioni che girano su di essa. E l’approccio è totalmente unificato: nelle policy, nella gestione, nella rete, così da garantire al cliente sicurezza e semplicità pur nella complessità.

IoE: un ambiente Data Center driven

Per supportare le Reti nel mondo dell’Internet of Everything, l’architettura Data Center deve combinare in modo ancora pù integrato capacità di elaborazione, di storage, di rete e di gestione in una piattaforma progettata nativamente per automatizzare questi ambienti – fisici o virtuali che siano. Cisco Unified Data Center entra nell’era dell’IoE diventando “tutt’uno” con la Rete nel suo insieme, e trasformandosi in una piattaforma dinamica in cui tutte le risorse possono essere riproposte in modo sicuro e rapido e gestite su richiesta; con caratteristiche di sicurezza, scalabilità e networking in grado di supportare tutti i tipi di applicazioni – dalle applicazioni “legacy” alle nuove applicazioni virtualizzate.

Collaboration: l’acceleratore del business in un mondo totalmente interconnesso

Se c’è un’architettura in cui il valore generato dalle maggiori potenzialità di connessione e dialogo è emerso chiaramente anche prima dell’avvento dell’Internet of Everything è la collaboration. In un mondo in cui tutto sarà interconnesso, le persone e le organizzazioni dovranno essere a maggior ragione costantemente interconnesse – sula base di tecnologie ormai mature quali video, UC, Web Collaboration etc – che trarranno nuova linfa dall’integrazione di più informazioni, processi, dati provenienti dagli elementi che man mano si aggiungeranno alla Rete. 

Nell’era della Internet of Everything le tecnologie collaborative saranno ancora più importanti come motore di crescita per il mercato, abilitando e accompagnando il cambiamento organizzativo e culturale necessario per allinearsi agli scenari futuri; accentuano la semplificazione dei processi, l’efficienza della gestione, la rapidità e flessibilità delle decisioni con una sostanziale riduzione di costi, in buona parte generata dalla maggiore produttività delle persone.