Nonostante le frequenti affermazioni riguardo a un cambiamento e assunzione di responsabilità ispirate all’innovazione organizzativa, il responsabile del sistema informativo rimane di fatto un esecutore della volontà aziendale
Ma il ruolo e l’importanza del CIO è davvero cambiata all’interno delle organizzazioni e aziende italiane? Per quanto venga più volte alimentata, all’interno dell’ambiente che fa riferimento agli operatori di settore, l’idea di un’avvenuta radicale trasformazione del profilo e responsabilità del CIO, sempre più allineata ad altri profili della line of business, sembrerebbe che, di fatto, al di là di un immaginario collettivo che spesso corrisponde a realtà di stretti gruppi elitari che si danno appuntamento in convegni intrisi di roboanti esaltazioni sul new deal del CIO, il ruolo effettivo di questo personaggio sia quello di esecutore di una volontà aziendale. Quanti effettivamente si riconoscono in una descrizione che comunemente viene ripresa da svariate società di consulenza e che possiamo riassumere con le seguenti affermazioni di una società come NetConsulting? “Il ruolo del Responsabile IT sta, in questi ultimi anni, rapidamente mutando. Al CIO non vengono infatti richieste solamente competenze per la gestione delle operations. La gestione delle operations, core business della funzione IT, è infatti vissuta dagli utilizzatori aziendali come un servizio dovuto e verso il quale, malgrado gli sforzi significativi che richiede, il CIO può solo ricercare guadagni di efficienza. Ciò che i CIO devono oggi incorporare all’interno delle loro strutture è, da un lato, la capacità di Governo e di Vision e, dall’altro, la sensibilità di saper interpretare al meglio il ruolo di Business Advisor e di riuscire a implementare logiche di demand management sia verso le LOB che verso il Top Management”. Pura fantasia o realtà? Per quanto è a nostra conoscenza, nella stragrande maggioranza delle realtà, il CIO è il responsabile del sistema informativo, con poca o nullo coinvolgimento a livello di strategia aziendale. Chi sono infatti gli interlocutori delle aziende di informatica che propongono soluzioni o servizi di rilevanza organizzativa o che mettono in moto un differente modello di business e modalità operativa? I CIO? No. Sono piuttosto, a seconda delle dimensioni e cultura aziendale, lo stesso amministratore delegato, il direttore generale, il responsabile finanziario o singole persone a capo di aree dipartimentali, si pensi per esempio al marketing. Esiste davvero la possibilità che emerga una figura del CIO come quella descritta nella letteratura informatica?
Il CIO è, e sarà sempre, un mero esecutore di ordini che arrivano dall’alto, le cui responsabilità sono sostanzialmente legate all’operatività ed efficienza del servizio erogato?