Capgemini ha pubblicato i risultati del suo quarto Global CIO report dedicato all’utilizzo dell’informazione digitale in azienda – “Sfruttare il valore dell’informazione digitale: potresti essere un digital winner?”.
Il report rappresenta il risultato d’interviste individuali svolte su scala internazionale – Italia compresa – con circa 500 CIO rappresentanti aziende appartenenti a vari settori di industria. Lo studio evidenzia che nonostante i budget IT abbiano mediamente subito un taglio del 15%, i CIO vedano il contesto economico attuale come un’opportunità per mostrare il vero valore dell’IT e completare il processo di industrializzazione della funzione avviato in precedenza.
Il modello industriale a tendere sarà abilitato dall’adozione dei nuovi modelli operativi che derivano dall’applicazione di tecnologie più avanzate quali il Cloud Computing e la conseguente disponibilità di Software e Infrastrutture erogate in modalità “as a Service”. La gestione dell’Information Lifecycle è da considerarsi la più importante delle prossime sfide per i CIO, che dovranno adottare modelli di governance tali da evidenziare il valore dalle informazioni presenti in azienda.
Il report identifica infine tre tipi di organizzazione IT tra cui i “digital winners” ovvero coloro che, raccogliendo per primi le sfide di questa nuova industrializzazione, hanno permesso alle loro aziende un processo accelerato di innovazione indirizzando al meglio le necessità di sviluppo e gestione di informazione all’interno delle loro stesse organizzazioni.
I budget per l’IT si riducono ma crescono le aspettative
Nel 2009 la recessione economica ha avuto un impatto significativo sui budget IT: quasi ¾ dei CIO (70%) ha subito un decremento di budget dell’ordine medio del 15%. Forse in modo sorprendente, i CIO dichiarano però di aver utilizzato la crisi per dimostrare il valore dell’IT all’interno della loro azienda: il 55% si è dedicato ad accelerare quei progetti con maggiore impatto sul business e il 34% investe principalmente su iniziative che permettono di rispondere al meglio alle nuove condizioni di mercato.
Le misure messe in atto per mitigare la riduzione del budget comprendono la rinegoziazione dei contratti di fornitura (67%), l’outsourcing dei servizi (45%), l’accelerazione dei progetti ad alto impatto sul business (55%), dando priorità ai progetti con un ritorno a breve sugli investimenti (55%) e quelli che prevedono la riorganizzazione della funzione IT (41%) per far fronte alle nuove esigenze di governance.
I digital winner hanno sofferto di meno per la recessione economica
In modo positivo, i ¾ dei CIO intervistati ritengono che la propria società consideri la funzione IT al di sopra del mero ruolo di utility. A tal proposito il report 2009 distingue tre diversi profili per le funzioni IT, a seconda del loro livello di maturità:
• Technology Utility (24%): l’IT è gestito come una utility pura il cui principale obiettivo è quello di implementare componenti tecnologiche a basso prezzo e mettere a disposizione gli strumenti IT alle varie funzioni aziendali;
• Service Center (39%): gli asset IT sono strutturati per fornire un servizio al business quale utilizzatore dell’informazione digitale, in modo agnostico e indipendente dallo strumento IT specifico;
• Business Technology (37%): l’IT è un asset chiave per la gestione dell’informazione digitale quale elemento abilitante verso un processo di innovazione.
I settori dove il profilo di Business Technology riveste un ruolo maggiormente significativo sono il bancario, l’assicurativo, il media/entertainment e le telecomunicazioni. Secondo il sondaggio, per diventare digital winner, le aziende devono adottare un profilo Business Technology. I CIO connotati da questo profilo hanno più facilmente la possibilità di dimostrare il valore che si ottiene dall’avvicinare l’IT al business. E non sorprende il fatto che abbiano sofferto meno per la recessione rispetto agli altri due tipi di profili – Service Center e Technology Utility.
L’industrializzazione è il pensiero fisso delle funzioni IT ma l’innovazione rimane una priorità
Secondo i partecipanti al sondaggio, la prima fase d’industrializzazione è stata gestita in modo alquanto efficace. La maggioranza dei CIO (91%) sostiene che i progetti IT siano prescelti considerando la strategia aziendale di business e il loro impatto economico, e il 93% afferma che le funzioni IT utilizzano indicatori per capire la disponibilità dell’infrastruttura IT e le applicazioni business.
In aggiunta, l’87% degli intervistati dichiara di avere un piano strategico IT a tre anni e il 68% delle funzioni IT ha già definito dei Service Level Agreements (SLA) per ciascun servizio IT. Quanto sopra dimostra un’accresciuta focalizzazione sull’industrializzazione del servizio IT; e comunque la disponibilità di nuovi sviluppi tecnologici quali il Cloud Computing, Infrastructure e Software/ as a Service (IaaS, SaaS) forniscono nuove alternative alle architetture tradizionali e rimettono in discussione, dando origine a nuove opportunità, le politiche “make or buy” che i CIO hanno sviluppato per anni.
“Dopo investimenti significativi nell’industrializzazione, le funzioni IT devono adattarsi a nuovi modelli di erogazione del servizio, che offrono opportunità in termini di costi e flessibilità, ma anche sfide riguardanti sicurezza, privacy, autenticazione e SLA”, ha affermato Livio Palomba, Vice President di Capgemini Italia. “Le opportunità per nuovi modelli di servizio daranno origine anche a nuovi standard in termini di architettura e costi”.
Le nuove tecnologie – come il web 2.0 e i social network – stanno cominciando a guidare l’innovazione nelle aziende attraverso modelli aggiornati di utilizzo e gestione dell’informazione stessa. La maggior parte dei CIO riconosce la possibilità di cogliere questa opportunità di business e di aumento di valore: il 57% vede l’IT sempre più integrato nell’innovazione di business, il 48% delle funzioni IT monitora costantemente le innovazioni tecnologiche e il 41% delle funzioni IT organizza forum regolari con gli utenti operativi (business user) per presentare le ultime tecnologie e il loro impatto in termini di applicazione.
L’informazione è la vera arma dei “digital winner”
Il report di Capgemini offre potenzialità applicabili nel futuro alle funzioni IT e si focalizza su un modello information-centric quale supporto efficace della competitività dell’azienda stessa. I CIO vedono la gestione dell’Information Lifecycle come la prossima sfida per le aziende. I CIO intervistati confermano quello che indica la ricerca accademica : l’80% del valore dell’IT è definito dall’uso, mentre il deployment tecnologico in sé conta solo per il 20%.
Il valore dell’informazione è tuttora un territorio inesplorato e indagare il comportamento degli utilizzatori dell’informazione digitale è diventata una priorità primaria. Anche se nelle organizzazioni molti utenti IT sono consapevoli dei vantaggi di un accesso veloce ad informazioni accurate e rilevanti, occorre ancora un cambiamento significativo nei comportamenti.
Lo studio rileva che solo il 40% della performance IT è misurata in termini di incidenza sul business. La maggior parte dei CIO intende guardare oltre la loro funzione, per monitorare l’utilizzo dell’IT in azienda. Livio Palomba ha spiegato: “Le società hanno bisogno di adottare una prospettiva radicalmente nuova. I CIO devono guidare i business manager nel comprendere come l’IT, attraverso la gestione dell’informazione, possa creare valore”.
È tempo di un nuovo modello di governance
Le società vincenti ora si concentrano sull’Information Lifecycle Management per massimizzare il valore dell’IT.
Questo richiede di agire in tre aree chiave per:
• migliorare l’uso dei sistemi esistenti per beneficiare appieno del loro potenziale;
• sviluppare in azienda sinergie basate sulla informazione digitale attraverso la funzione IT;
• sviluppare informazioni migliori grazie all’ottimizzazione del processo interno di raccolta, organizzazione e aggiornamento delle stesse.
Un CIO intervistato ed operante nel settore bancario ha detto: “Se posso reperire informazioni rilevanti da parte dai miei clienti e dipendenti, questo cambierà il nostro profilo di rischio. E conosciamo tutti l’importanza del risk management al giorno d’oggi”.
Capgemini ritiene che i CIO debbano tendere sempre più verso l’Information Lifecycle Management e creare i presupposti per un nuovo modello di governance congiunto tra loro e i business manager. Questo nuovo modello di governance dovrà essere focalizzato sulla creazione del valore attraverso un cambiamento di tipo culturale e comportamentale sull’uso delle informazioni digitali, basato sulla formazione e sulle politiche d’incentivazione del personale stesso.