La casa automobilistica statunitense ritirerà 1,5 milioni di modelli di Jeep che erano considerati poco sicuri dall’Autorità per la sicurezza stradale
Capita a volte che un produttore di automobili sia costretto a richiamare un veicolo perché presenta qualche difetto. Ad Aprile di quest’anno numerose case giapponesi hanno dovuto ritirare dal mercato alcuni modelli perché gli airbag potevano prendere fuoco dopo un impatto. Questa volta tocca al colosso americano Chrysler ritirare 1,5 milioni di vetture Jeep, il cui account Twitter è stato hackerato, perché non conformi agli standard della National Highway Trafffic Safety Administration (NHTSA).
L’accordo
Inizialmente Chrysler si era rifiutata di seguire le direttive dell’ente statunitense perché i modelli da lei considerati poco sicuri, le Grand Cherokee prodotte dal 1993 al 2004 e le Liberty realizzate dal 2002 al 2007, avevano superato a pieni voti i crash test.
La casa automobilistica alla fine ha deciso di avviare le operazioni di ritiro conducendo nel frattempo, come si legge in un comunicato rilasciato dall’azienda, “una campagna volontaria che comprenderà, oltre ad un ispezione visiva dei veicoli in questione, un adeguamento della struttura posteriore del veicolo dove necessario, per consentire una migliore gestione delle forze d’urto negli impatti a bassa velocità”.
Il Gruppo sottolinea però “che i veicoli in questione non sono difettosi, ma sono tra i più sicuri della categoria cui appartengono” ma vista la preoccupazione generata tra i clienti “intende prendere, in collaborazione con NHTSA, misure per ulteriormente incrementare la sicurezza dei propri veicoli”.