6 milioni di ladri arrestati ogni anno: la punta di un iceberg
Un nuovo studio, che analizza le dinamiche della criminalità globale nel Retail e della prevenzione delle perdite (LP) dal 2001 ad oggi, ha rilevato tra le diverse aree oggetto di ricerca, che il numero di ladri arrestati ogni anno, nel settore, si attesta a circa 6 milioni, un dato che rappresenta solo la punta dell’iceberg. Oltre il 78% delle differenze inventariali deriva, infatti, da fenomeni di taccheggio ad opera di clienti o dipendenti.
Fra gli articoli più vulnerabili, al primo posto si trovano i nuovi prodotti che ogni anno vengono lanciati sul mercato, con prezzi relativamente più alti e appartenenti a categorie in rapida evoluzione, come prodotti elettronici, profumi e abbigliamento sportivo. La carne fresca, invece, rimane una categoria ad alto rischio di furto per i supermercati e gli ipermercati.
Negli ultimi anni, tuttavia, i retailer sono corsi ai ripari, dato che la percentuale di articoli protetti dai furti è aumentata dal 60% del 2007, al 75% del 2011 per i 50 prodotti più rubati, adottando soluzioni come l’etichettatura EAS alla fonte e soluzioni speciali per gli articoli ad alto rischio, implementate da un numero sempre maggiore di retailer ogni anno. Oltre l’86% dei professionisti della prevenzione delle perdite intervistati, hanno affermato di considerare la gestione dell’inventario e/o la prevenzione delle perdite come i fattori principali che portano all’implementazione della tecnologia RFId.
Lo studio evidenzia, inoltre, come le funzioni preposte alla prevenzione delle perdite, stiano diventando sempre più un servizio per le altre aree dell’attività. Il retail online e i nuovi sistemi di pagamento, per esempio, generano nuovi rischi per il settore e rendono necessaria la stretta collaborazione tra i professionisti della prevenzione delle perdite e i reparti IT, marketing e operations, per sfruttare i vantaggi del lavoro di squadra e assumere un approccio sempre più strategico nella lotta alla criminalità. Lo studio sottolinea come, a tutto ciò, contribuisca lo sviluppo di metodi congiunti per l’analisi delle differenze inventariali e l’uso dei dati di sorveglianza elettronica LP e RFId, per finalità di marketing, operative e logistiche.
Nonostante lo studio metta in evidenza la chiara correlazione tra la spesa per la prevenzione delle perdite e la riduzione delle differenze inventariali, la durata e l’intensità della recessione globale hanno generato una crescita delle differenze inventariali a partire dal 2007.
Lo studio, disponibile gratuitamente sul sito di Checkpoint Systems, è stato condotto dal Centro di Ricerca per il Retail e contiene raccomandazioni utili relative a queste, e a molte altre dinamiche del settore.
“Changing Retail, Changing Loss Prevention” (“I cambiamenti nel retail e nella prevenzione delle perdite”) analizza l’evoluzione della criminalità nel retail e della prevenzione delle perdite basandosi sui dati raccolti nelle diverse pubblicazioni del “Barometro Mondiale dei Furti nel Retail”, a partire dal 2001.
Per Levin, Presidente, Soluzioni per la Gestione delle differenze inventariali e per la Visibilità della merce di Checkpoint Systems, ha commentato: “In questo ambiente, in continua evoluzione, siamo lieti di dare supporto alla comunità retail globale con ricerche in grado di rappresentare dei punti di riferimento e fornire approfondimenti pratici, con lo scopo di aiutare i retailer a migliorare la disponibilità della propria merce e incrementare le vendite.”