Cellulari ai bambini? Da evitare prima dei 10 anni

Il sospetto che le onde elettromagnetiche dei telefonini fossero dannose per la salute dei bambini era nell’aria già da tempo

Se ne è parlato, lanciando un importante allerta, durante il convegno Sipps (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale ) e Fimpaggiorna tenuto a Caserta nei giorni scorsi, durante la sessione dedicata all’ambiente.

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«L’Italia – afferma Maria Grazia Sapia, pediatra, esperta di ambiente e bambini – si colloca al primo posto in Europa per numero di telefonini posseduti e l’età media dei possessori diminuisce sempre di più. L’uso si sta trasformando in abuso. Si tratta di piccole ricetrasmittenti che vengono normalmente tenute vicino alla testa durante le comunicazioni. Gli effetti nocivi per la salute sono sempre più evidenti, alcuni legati agli effetti termici: l’interazione di un campo elettromagnetico con un sistema biologico provoca aumento, localizzato per quanto riguarda i telefonini, della temperatura attivando il sistema naturale del nostro organismo. Quando le esposizioni sono molto intense e prolungate possono superare il meccanismo di termoregolazione portando a morte le cellule con necrosi dei tessuti. Inoltre è ormai accertato che insieme alle altre dipendenze che affliggono la nostra società e specialmente i giovani quali droga, alcool e fumo, un posto predominante lo ha conquistato la dipendenza da telefonino, con danni gravissimi sullo sviluppo psichico e sociale».

Allarme dunque sia per le conseguenze psicologiche innescate dall’uso compulsivo dei cellulari, sia per quelle di carattere bio-fisiologico, legate all’aumento della temperatura dovuto agli effetti del campo elettromagnetico prodotto dai telefonini.

Non è la prima volta che le ricerche mettono in luce gli effetti negativi prodotti dall’uso da parte dei bambini delle nuove tecnologie, si pensi alla ricerca britannica che ha confermato che il 72% soffre già di mal di schiena a 7 anni per l’uso dei computer.

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Necessità di linee guida

Questa crescente preoccupazione porta come diretta conseguenza l’invito a «creare delle linee guida – continua la dottoressa Sapia – per limitare il più possibile l’uso dei telefonini ai bambini, evitandone totalmente l’uso prima dei 10 anni e limitandone, con le dovute precauzioni, l’uso dopo tale età. Il pediatra ha l’obbligo di aggiornarsi su questo argomento per essere più incisivo negli interventi di educazione e informazione, peculiari della sua professione, verso i genitori e i ragazzi stessi».

Inoltre il Presidente della SIPPS Giuseppe Di Mauro sottolinea come si venga a snaturare la modalità con cui normalmente un bimbo di quell’età dovrebbe trascorrere il proprio tempo libero, all’aria aperta o praticando sport o divertendosi con gli amici, invece di rischiare l’isolamento con un uso eccessivo dei cellulari.

Bambini verso l’isolamento 

«Ad oggi non conosciamo tutte le conseguenze legate all’uso dei cellulari, ma da un utilizzo eccessivo potrebbero scaturire una perdita di concentrazione e di memoria, oltre ad una minore capacità di apprendimento ed un aumento dell’aggressività e di disturbi del sonno. Inoltre – conclude Di Mauro – ritengo che i bambini non debbano usare il telefono cellulare o, se proprio i genitori non possono fare a meno di dare ai propri figli quest’oggetto, mi auguro che venga utilizzato per pochissimo tempo, evitando di passarci ore ed ore, scambiandosi sms, chattando o navigando: sono numerosi i ragazzi che, pur stando uno vicino all’altro, non si parlano ma continuano a tenere lo sguardo fisso sul telefonino. Se non mettiamo un freno a questo vero e proprio invasione dei cellulari tra i nostri piccoli, le nuove generazioni andranno sempre più verso un vero e proprio isolamento».

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