L’innovazione in Italia e le persone che la promuovono e supportano: Giuseppe D’Antonio

Intervista al CEO di Cascaad, Giuseppe D’Antonio

Giuseppe D’Antonio è Board Member (& Angel Investor) presso Beintoo e CEO presso Cascaad, la società fondata nel 2008 da Erik Lumer e che ha lanciato da poche settimane il loro prodotto di punta, Circleme.com.

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In passato ha diretto Simply.com del Gruppo Dada, è stato Strategic Partnerships & BizDev Manager presso Google e Alliances Manager presso Manhattan Associates.

Con una borsa di studio universitaria è volato negli States per poi viaggiare fra Singapore, Londra e Parigi. È tornato in Italia con Google e poi con Dada fino a trovare la sua vera dimensione nelle sfide fatte di progetti e StartUp.

Come ci racconta lui stesso, per finanziare un progetto la cosa più importante è comprenderne la filosofia, l’essenza, subito dopo le potenzialità di sviluppo e rimanere, nel caso di un ruolo di puro finanziatore, dietro le quinte, lasciando che il progetto venga guidato dagli ideatori stessi.

Per Giuseppe D’Antonio le persone e le idee contano molto, un buon progetto e un buon business plan, da soli, non bastano.

Questo approccio deriva chiaramente da un passato fatto di contatti ed esperienze in ambienti worldwide, l’approccio, in effetti, si distanzia molto da alcuni concetti italiani di StartUp e incubatori che seguono invece una linea ben diversa, diventando motori di un tipo di innovazione piccola e non esportabile.

Una StartUp, sottolinea Giuseppe, è potenzialmente una grande idea e un grande progetto, bisogna sempre pensare in grande, una piccola StartUp può essere la Google di domani e per far “volare” una Google non c’è altro modo che lasciare intatta la filosofia iniziale e dare il volante in mano agli ideatori, quelli che ci mettono l’anima, quelli che ci credono.

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Fuori dall’Italia, i grandi Venture Capital che investono sull’online, con la loro esperienza e competenza, non finanzierebbero mai una società o un progetto troppo vincolati al territorio e con obiettivi poco ambiziosi.

I venture capital cercano idee dalla grande scalabilità e l’energia che nasce dai sogni (quasi impossibili) dei propri fondatori.

E noi crediamo nella filosofia di Giuseppe D’Antonio come crediamo che l’innovazione può partire anche dal nostro Paese con persone di respiro internazionale, persone con la giusta esperienza e voglia di cambiare le cose.

Cascaad ha come obiettivo quello di personalizzare l’esperienza del web, focalizzandosi su tecnologie avanzate e su logiche di social-recommendation che permettono di far affiorare per ogni utente del web i contenuti e servizi per loro più rilevanti.

Cascaad ha lanciato da poco CircleMe.com, un ambiente web nel quale ogni utente può esprimere le proprie passioni, ricevere contenuti e servizi legate a queste e scoprirne anche di nuove. Dopo 6 mesi di incubazione, il social di nuova generazione è stato riconosciuto come “Highly Commended” startup al TechCrunch’s The Europas (Londra, Novembre 2011) ed è stato selezionato come “Most Promising Startup” al TechTour’11 (South Europe), a Bilbao/Roma nel Dicembre 2011. Con il suo modello di business innovativo (”sponsored likes”), con il concetto di connessione elastica (gli utenti vengono identificati come “neighbors” in base alle passioni in comune con altri utenti, valutando anche quando queste espressioni di interesse vengono effettuate) e con il suo team internazionale e altamente qualificato, Cascaad/CircleMe sta ottenendo ottimi riconoscimenti e visibilità a livello internazionale. Forse l’interesse è dovuto anche al fatto che questa loro soluzione, che è anche un sistema di ricerca intelligente (sfruttando molto il potere del grafo-sociale basato sugli interessi dei singoli utenti), mette in luce le logiche in qualche modo limitate di ambienti come Facebook e Google, con i loro vecchi concetti di posizionamento e ricerca basati su dati semplici e non su significati e concetti complessi.

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