Per il quarto anno consecutivo continua ad aumentare la spesa per il cloud computing — secondo quanto emerge dal Channel Index 2012, l’annuale sondaggio di CA Technologies che misura il trend degli investimenti del settore IT raccogliendo i pareri dei partner di canale a livello EMEA di CA Technologies. Oltre la metà (57%) dei partner italiani prevede per quest’anno un aumento della spesa per il cloud, rispetto al 52% nel 2011 e al 45% nel 2010. In Italia i partner riferiscono che il 62% dei clienti sta utilizzando attualmente una qualche forma di servizio cloud, e un altro 22% andrà ad aggiungersi entro la fine dell’anno. I risultati dell’indagine indicano chiaramente che le organizzazioni puntano sul cloud computing per realizzare una maggiore scalabilità e agilità operativa.
“La maggiore spesa per il cloud prevista quest’anno dal Channel Index indica che il modello cloud costituisce una risposta valida alle pressioni crescenti cui sono sottoposte le aziende di oggi. Le organizzazioni IT si trovano infatti nella situazione di dover erogare in maniera rapida ed economica applicazioni e servizi nuovi a un numero crescente di utenti interni ed esterni,” ha dichiarato Marco Comastri, President per Europe, Middle East & Africa di CA Technologies. ”Per rispondere velocemente a queste richieste del business e del mercato, clienti e partner si stanno orientando verso modelli cloud diversi che li aiutino a stimolare l’innovazione e a generare nuovi gettiti di ricavi; da parte nostra, abbiamo tutte le intenzioni di sostenerli nel passaggio a questo nuovo mondo ibrido, caratterizzato da una commistione fra servizi cloud e sistemi esistenti”.
Dal 2009 i partner italiani di CA Technologies continuano a prevedere un aumento della spesa destinata al cloud computing
Interpellati su quali siano i principali vantaggi del cloud per i clienti, il 59% dei partner italiani di CA Technologies ha parlato di scalabilità: le aziende che utilizzano il cloud usufruiscono di maggiore flessibilità per potenziare o contrattualizzare i servizi informatici richiesti. Un altro 49% ha sottolineato l’importanza di una maggiore agilità, evidenziando ancora una volta la criticità associata all’erogazione di servizi nuovi in tempi brevi.
Secondo un recente rapporto di Gartner, “il cloud promette di offrire una serie di vantaggi, fra cui il passaggio da modelli di costo ad alta intensità di capitale a modelli operativi con costi complessivi minori, un’agilità maggiore e una complessità minore. Può anche essere utilizzato per spostare la focalizzazione delle risorse IT verso attività a maggiore valore aggiunto per il business aziendale o per sostenere innovazioni nel business e, potenzialmente, per abbattere i rischi”.
A livello italiano, il Channel Index 2012 di CA Technologies ha anche sondato le potenziali riduzioni dei costi ottenibili con i servizi cloud, scoprendo che i clienti cloud registrano risparmi del 10% sui budget IT annuali – in aumento rispetto al dato del 6% segnalato nello studio dell’anno scorso. Adottare il cloud costituisce la loro risposta alla necessità di ridurre i costi aziendali. Lo studio mostra la maturazione progressiva del mercato del cloud computing. Sebbene il settore sia al momento dominato dalle cloud private (tanto che il 38% dei partner dichiara che i loro clienti hanno cloud private, rispetto al 23% pubbliche e al 15% ibride), ci si aspetta che sarà proprio il modello ibrido a decollare. Di fonte alla domanda sulle tipologie di cloud predominanti fra cinque anni, più della metà (54%) degli intervistati ha scommesso su cloud ibride, contro il 32% private e solo il 14% pubbliche. Il modello cloud ibrido coniuga il meglio dei due mondi in quanto consente ai clienti di sfruttare al massimo l’infrastruttura esistente e di tenerla internamente sotto controllo, pur senza rinunciare ad attingere, quando necessario, alle risorse di cloud pubbliche.