Verso un modello che crea una migliore esperienza di lavoro
Byod è un acronimo di cui si è iniziato a parlare da qualche tempo e che per un bel po’ sarà un argomento trattato da numerosi player. Bring Your Own Device (porta e usa in azienda il tuo device) è infatti una problematica che vede interessate molte imprese, soprattutto grazie alla spinta di numerosi top manager che vogliono utilizzare anche per il proprio lavoro il tablet o lo smartphone che usano privatamente.
Un recente studio Cisco Ibsg Horizons, che ha coinvolto 600 manager e responsabili IT statunitensi, indica come l’IT stia accettando, e in alcuni casi addirittura adottando, la tendenza a portare sul luogo di lavoro i dispositivi personali. Paolo Delgrosso, borderless network sales leader Italy di Cisco, che ha illustrato alla stampa i risultati della ricerca, sostiene che la tendenza è simile anche nella realtà italiana.
«Nel corso dei prossimi due anni – riferisce Delgrosso –, secondo diversi istituti di ricerca, nel mondo ci saranno circa 13 milioni di device collegati alla Rete. Già oggi ce ne sono più di due a persona e nel 2014 se ne conteranno 3,3 per ciascuno. Nel 2020 – aggiunge – arriveremo addirittura a 50 miliardi di device. Solo in Italia quest’anno abbiamo oltre un milione di tablet. E questi non hanno sostituito i Pc in dotazione, ma si sono aggiunti».
Secondo la ricerca l’uso in azienda di dispositivi propri è consentito nel 95% dei casi. In Italia, secondo Delgrosso, i numeri non sono molto differenti, ma si tratta spesso, e soprattutto nelle Pmi, di situazioni non regolamentate, in genere con lo scopo di fare lavorare in modo più agevole il personale.
L’opinione di Cisco però è che la mobility vada integrata nei processi produttivi, con una particolare attenzione alle policy di sicurezza, alle soluzioni di sicurezza e a quelle di virtualizzazione del desktop e di collaboration, in modo da trarne il maggior vantaggio possibile anche in termini di produttività.
Negli Stati Uniti, riporta la ricerca, molti dipendenti, soprattutto i più giovani, sono disposti anche a percepire uno stipendio inferiore pur di poter lavorare in modo più confortevole (la mobilità è uno degli elementi). Secondo i responsabili interpellati però le applicazioni di social network, e-mail e messaggistica istantanea, non sempre approvate dall’azienda, sono molto più diffuse rispetto a un paio di anni fa. Ciò dà vantaggi in termini di produttività, ma anche alcuni problemi da gestire.
Cisco, per risolvere le diverse problematiche che sorgono legate al Byod, introduce un approccio olistico, basato sull’architettura Borderless Network, che unifica le policy e semplifica la gestione per fornire un’esperienza utente senza compromessi, in qualsiasi ambiente di lavoro. L’approccio Cisco fornisce policy unificate per reti Lan cablate, wireless, cellulari e Vpn, permettendo la funzione di self-provisioning del dispositivo dell’utente, e le integrazioni delle policy con le soluzioni di gestione dei dispositivi mobile (Mdm). Inoltre con il software Cisco Unified Wireless Network 7 garantisce un’esperienza utente senza compromessi su tutta la rete cablata e wireless tramite aggiornamenti all’infrastruttura wireless Lan. Gli aggiornamenti offrono fino al doppio della scalabilità video per il video multicast, permettono a un controller di supportare fino a 30mila dispositivi, e offrono supporto IPv6 per i dispositivi client. Questi aggiornamenti migliorano ulteriormente le qualità video già elevate di Cisco WebEx e Cisco Jabber. Infine, Prime Assurance Manager e Prime Infrastructure supportano i professionisti IT nel comprendere le prestazioni delle applicazioni dal punto di vista dell’utente, accelerando la risoluzione dei problemi e diminuendo i costi operativi.