Dal Demand Planning al Demand Forecasting
Il contesto di mercato impone alle realtà manifatturiere una attenzione costante all’efficientamento dei processi, al controllo e alla riduzione dei costi operativi, ad una continua ricerca del vantaggio competitivo. Le tecnologie raggruppate nel concetto di Business Analytics stanno offrendo concrete opportunità di raggiungere risultati consistenti, con tempi in linea con le esigenze del time-to-market a fronte di budget che risultano contenuti se comparati ai risultati ottenibili e agli extracosti che vengono eliminati.
L’area della pianificazione della domanda è un nodo cruciale le cui indicazioni possono massimizzare i risultati o inchiodarli a performance non soddisfacenti. Inoltre è proprio intorno a questi temi che le più recenti applicazioni analitiche rendono particolarmente interessante l’investimento. Lo scorso 16 novembre si è tenuto a Milano Analytics for Manufacturing, convegno organizzato da i4C e dedicato alle tecnologie di Demand Forecasting e Business Analytics per il mercato manifatturiero. Le Business Analytics al servizio del Demand Planning sono risultate un tema in cima all’agenda per l’anno 2011. In particolare è emersa la necessità del salto fra il Demand Planning, più orientato alla componente di processo, e un Demand Forecasting più aggressivo nei confronti del margine di incertezza.
Luigi Binelli di Artsana, azienda attiva nei mercati Health&Baby Care, ha sottolineato con forza alcuni aspetti chiave nell’ambito demand planning: “[…]la previsione collaborativa delle vendite incontra limiti operativi e di efficacia nell’attuale contesto di mercato: la crescente volatilità della domanda, cicli di vita dei prodotti sempre più brevi e aumento dell’ampiezza della gamma non consentono infatti di dedicare l’attenzione necessaria a tutti i prodotti, provocando in molti casi un aumento degli stock o una riduzione del livello di servizio al cliente”.
Gli aspetti di processo non sono trascurabili, ma le opportunità più grandi arrivano dalla riduzione dei margini di errore. Daniel Bellini, CIO di Ducati, ha rimarcato come un approccio previsivo più evoluto di quello delle applicazioni gestionali di SCM sia necessario, soprattutto per migliorare l’efficacia operativa: “per le vendite globali delle moto la nostra è una previsione più di pancia che quantitativa. […] Quando però scendiamo a parlare dei singoli modelli, della componentistica e dei ricambi fino alle linee di abbigliamento e accessori subentrano fattori fondamentali – come stagionalità, trend ed effetti dovuti a promozioni e azioni commerciali – che non possono essere ignorati e che solo un approccio analitico può tenere contemporaneamente in considerazione, possibilmente sull’intero portafoglio prodotti.”
Il 2011 vedrà il manufacturing alle prese con le analitiche Business Analytics, ma non solo nell’area del Demand Forecasting: Giovanni Lux (FIAT) ha evidenziato tutta l’ampiezza degli ambiti di applicazione di questi metodi e strumenti alle realtà manifatturiere riportando la propria esperienza nell’ambito della propensione all’acquisto: “[…] siamo riusciti ad individuare quali tipologie di clientela fossero prospect potenziali per i nostri brand e i diversi prodotti, capendo in quali casi non c’era possibilità di ottenere risultati neanche investendo fortemente sulle leve di prezzo e promozione. […] Informazioni nuove, di grande interesse per i processi commerciali, dal marketing strategico fino alla rete dei rivenditori.”